Brice Bonfanti
Inediti in italiano
Si tu déclines – et tu déclines –, décline bien
Se tu declini – e tu declini –, declina bene
pas mal non male
sinon tu tombes sennò tu cadi
et tu rejoins la fausse tombe. e tu vai alla: falsa tomba.
Or, il en est qui sont vraies, d’or.
Or, v’è che ce ne son di vere, d’oro :
all’oro dell’ora che ha l’oro in bocca.
E stiamo cadendo.
Se io non ti amo, stiamo : cadendo.
E se io ti amo, stiamo : comunque cadendo.
La caduta è caduta nostra.
Attratti dalla, e spinti dalla: gravità
noi stiamo tutti: gravitando,
e gravi siamo: gravidi
della, dalla caduta nostra,
della, dalla nascita nostra.
La caduta, il cadere, è nostra cattedra – fata fatale –
attratti dalla, e spinti dalla : nostra cattedra – destino finale –
la nostra sedia di pontefici, ché ognuno e tutti siamo,
ognuno, a fare il proprio ponte.
*
E la catastrofe
è quel che cade
e accade
fin dall’inizio.
E la catastrofe
fin dall’inizio
è all’inizio
è alla fine
il nostro fine.
La catastrophe est assidue. Elle est assise sur le monde, et elle est sise dans le
monde, est l’assise du monde.
La catastrophe est ce qui tombe, et elle tombe en elle-même, tombe elle-
même, tombe de soi. La catastrophe est ce qui tombe.
Elle tombe sur nous pour nous faire tomber avec elle et en elle qui tombe,
dans sa tombe qui tombe. Elle-même est la tombe qui tombe, elle-même,
en soi-même.
La catastrofe è assidua, seduta sul mondo, essa è sede del mondo e del mondo
ne è l’asse, e l’assisa.
La catastrofe è quel che cade. Che accade e cade in se stessa, che da se stessa
cade e accade, e accade da sé. La catastrofe è quel che accade.
E cade su noi per farci cadere con essa e in essa che cade, e che cade nel suo
cadavere che cade a sua volta. Essa è in se stessa il suo cadavere che cade e
che accade, a sua volta, in se stesso.
Fotografia di proprietà dell’autore.