Fernando Lena è nato a Comiso in Sicilia nel 1969 dove da un po' d’anni vive e lavora e dove anche si è Diplomato all’istituto d’arte. Ha pubblicato diversi libri di poesie dall'esordio nel 1995 con E’ vola via (edizioni Libro Italiano). Dopo un silenzio di quasi dieci anni pubblica una suite ispirata a otto tele del pittore Piero Guccione (in omaggio ai i suoi settant’anni) edito dalla Archilibri di Comiso cui segue per le medesime edizioni la raccolta Nel rigore di una memoria infetta. Del 2014 è La quiete Dei respiri fondati (per i Quaderni Dell’Ussero, Puntoacapo editrice) e uil libro d'arte Fuori dal mazzo, (2016; edizioni fuori commercio). Suoi testi sono ospitati in diversi blog e partecipa spesso in festival dove la contaminazione e la ricerca poetica si fonde con altre discipline artistiche.
Santos Dominguez Ramos (n. Cáceres, Spagna, 1955) è un critico letterario e poeta, la cui opera è apparsa in numerose antologie e in diverse riviste americane spagnole, europee e ispanoamericane, come quella pubblicata in Francia nel 2008: Inuit dans la jungle. 25 Poètes d'Espagne, una selezione dei poeti più significativi degli ultimi cinquant'anni. Dalla raccolta d'esordio Pórtico de la memoria (Colección Alcazaba. Badajoz, 1994) sono seguita a cadenza regolare numerose pubblicazioni tra le quali si ricordano Las Provincias Del Frio (2006); Luna y ciencia nocturna (Premio Alegría del Ayuntamiento de Santander. Icaria. Barcelona, 2010); El dueño del eclipse (Premio Ciudad de Badajoz. Editorial Algaida. Sevilla, 2014); Reloj de sombra (Premio Fernando de Herrera. Editorial Guadalturia. Sevilla, 2015). Numerose le traduzioni in francese, inglese, arabo, ungherese, italiano, armeno, greco e russo. Quasi ogni raccolta è stata insignita di prestigiosi premi nazionali o internazionali.
Luca Ghérasim (Bucarest, 1913), nasce Salman Locker, alias Ghérasim Luca, da famiglia ashkenazita. Cresce in un ambiente poliglotto, tra rumeno, yiddish, tedesco e francese. In contatto con la cerchia di Breton, raggiunge nel ’38 Parigi, che lascia all’indomani della dichiarazione di guerra, vagando prima per l’Italia, poi tornando nel ’40 in Romania. Guerra: anni di silenzio e reclusione. Nel dopoguerra riprende a scrivere e pubblicare. Con l’avvento del regime comunista, nuova serrata e silenzio. Cerca di espatriare, tentativo fallito; vi riuscirà invece con un visto, atteso 5 anni, per Israele. Da lì, si trasferisce a Parigi, città che non lascerà più. Scrive in francese, lingua aliena che in quanto tale viene fatta propria da questo nichilista amoroso, il cui funambolismo verbale sempre è il contrappunto di un crudissimo rigore logico. Scrive e dà alle stampe, legge in pubblico (poesia da leggere ad alta voce la sua), collabora per libri d’artista con incisori e pittori. Infine, nel ’94: “ ... poiché non c’è più posto per i poeti in questo mondo ... ” scrive a Micheline Catti, sua compagna, poco prima di gettarsi nella Senna, 24 anni dopo il suo consanguineo amico Paul Celan.Pubblica nel ’53 Heros-Limite, pietra miliare - e per i più angolare - della sua parabola poetica; varie altre poesie in mini-sillogi o singole fino al ’73, Le chant de la carpe; nel ’76, Paralipomènes; ’91, La proie s’ombre; ’94, L’inventeur de l’amour, seguito da La mort morte. Dal ’67 al ’91 dona letture delle proprie poesie a più riprese in tutto il mondo, la cui traccia ci è lasciata nel film Comment s’en sortir sans sortir . In Italia sono stati pubblicati: La fine del mondo (a cura di Alfredo Riponi, I libri dell’Arca, 2012).