Laura Borghesi nasce nel 1972 a Rimini ed è insegnante di scuola primaria. Ha pubblicato nelle collettanee Scrivere per il futuro ai tempi delle nuvole informatiche (Rimini, Fara, 2012), Mille voci per Alda (premio Thesaurus per l’inedito; poi Catanzaro, Ursini, 2013) e Scrittura Felice (Rimini, Fara, 2013). Recentemente un suo testo è stato utilizzato nello spettacolo teatrale Multistrato dal regista e attore Silvio Castiglioni.
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Igor’ Bobyrev è nato nel 1985 a Doneck, dove vive tutt’ora. Poeta russo nella città martoriata nell’Ucraina orientale. Nel 2007 si è laureato in storia. Suoi versi sono apparsi sulle riviste russe “Arion”, “Volga”, “Novaja Junost’”, “Deti Ra”, “Mitin ?urnal”, sul sito letterario russo “Polutona”. Tra il 2015 e il 2016 ha soggiornato tra Mosca e San Pietroburgo, dove ha partecipato a letture poetiche. Ha pubblicato la raccolta poetica Vse znajut, ?to vo vremja vojny v moju kvartiru popal snarjad [Tutti sanno che durante la guerra un colpo ha centrato il mio appartamento] (Sankt Peterburg 2016, Translit). Suoi testi in traduzione italiana sono apparsi sul sito letterario “Iris” e sulla rivista “Poesia”. Presso le edizioni LietoColle è in uscita la raccolta di sue poesie (con testo a fronte) Al settimo mese la guerra.
Emanuele Franceschetti è nato ad Ancona, nel 1990. Laureando in Musicologia alla Sapienza, vive tra Montegranaro (Fm) e Roma. Chitarrista, studia (disordinatamente e incessantamente) da sempre jazz e improvvisazione, perfezionandosi, tra gli altri, con Roberto Zechini e Ramberto Ciammarughi. Da sempre orientato verso la letteratura, il teatro (laurea triennale in storia del teatro con una tesi su Antonin Artaud) e la poesia: è del 2011 la sua prima raccolta in versi Dal labirinto (Forlì, L'arcolaio) cui segue Terre aperte (Ancona, Italic Pequod, 2015). Collabora stabilmente con Quid Culturae, periodico d’arte e cultura diretto da Filippo Davoli.
Alberto Pellegatta è nato a Milano nel 1978. Laureato in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, ha pubblicato Mattinata larga (Faloppio, LietoColle, 2001) e L’ombra della salute (Milano, Mondadori 2011). Presente nelle antologie I poeti di vent’anni (Brunello, Stampa, 2000), Nuovissima poesia italiana (Milano, Mondadori, 2004) e Almanacco dello Specchio (Ibid., 2008), ha vinto la prima edizione del Premio Biennale Cetona e il Premio Amici di Milano. Scrive d’arte (L’artista, il poeta, Skira 2010 ecc.) e collabora come critico con quotidiani e riviste. Dirige la collana Poesia di ricerca per Edb Edizioni. Ha fatto parte della giuria del Premio d’arte San Fedele e del Premio Maccagno, concentrando la propria ricerca sui giovani artisti. Il testo qui proposto è estratto dalla raccolta in uscita per Lo Specchio Mondadori il 16 giugno 2016 Ipotesi di felicità.
Dar’ja Suchovej è nata nel 1977 a Leningrado/San Pietroburgo, dove vive tuttora. Si è laureata in filologia. Nel 2008 ha conseguito il dottorato con una dissertazione sulla grafica nella poesia russa contemporanea. È poeta e critico letterario. Suoi versi e articoli sono apparsi nelle riviste “Vavilon”, “Ulov”, “Arion”, “NLO”, “Oktjabr’”, “Vozduch”, nei siti “TextOnly”, “Vernitskii”, “levin.rinet”. È autrice delle raccolte poetiche: Stichi konca aprelja [I versi della fine di aprile] (1997), Katalog slu?ajnych zapisej [Il catalogo di annotazioni casuali] (2001), Potoma ne budet [Il dopo non ci sarà] (2013), Baltijskoe more [Il mar baltico] (2014). Cura dal 1999 la “Guida letteraria pietroburghese” (che informa sulla vita letteraria della città), dal 2001 il Festival di Maggio dei nuovi poeti.
Jacob Polley nasce nel 1975 a Carlisle, città situata nella contea di Cumbria, a nord-ovest dell’Inghilterra, ai confini con la Scozia e non lontana dalla regione Lake District molto cara ai poeti romantici inglesi come Wordsworth e Coleridge. Finora ha pubblicato quattro raccolte di poesie per la casa editrice Picador: The Brink (2003), Little Gods (2006), The Havocs (2012) e l’ultima Jackself (2016), che gli è valso il prestigioso T. S. Eliot Prize 2016, conferitogli all’inizio di quest’anno. Nel 2004 è stato nominato uno tra i migliori venti poeti della “Next Generation” del Regno Unito e dell’Irlanda. Attualmente risiede e insegna all’università della città di Newcastle. La poesia The Ruin (The Havocs, 2012), che qui proponiamo nell’inedita versione tradotta in italiano, è ispirata all’omonimo componimento poetico in Old English del VII secolo, contenuto nel manoscritto Exeter Book, risalente al periodo storico inglese della dominazione anglo-sassone del paese. L’altra poesia, sempre inedita in italiano, è inclusa nella raccolta Little Gods del 2006.
Antonio Nazzaro (Torino, 1963) è un giornalista, poeta e mediatore culturale italiano. Si è diplomato con la maturità classica a Torino e ancor prima di termibare gli studi inizia a collaborare con i quotidiani L'ora di Plaermo, La Stampa di Torino, Stampa Sera e con l'emittente televisiva Videouno. Trasferitori in Messico si diploma presso l'UNAM Università Autonoma del Messico. Attualmente vive a Caracas (Venezuela) dove è stato coordinatore didattico dell'Istituto Italiano di Cultura, assistente dell'attaché culturale in Venezuela e capo redattore de La Voce d'Italia. Nel 2008 diviene coordinatore del Centro Culturale Tina Modotti con lo scopo di promuovere la cultura italiana e venezualena attraverso varie forme di interscambio culturale. Da ottobre 2014 collabora inoltre alla redazione culturale della rivista Agorà Magazine di cui è stato uno dei fondatori. Coordina la sezione poesia latina per la rivista elettronica Parco Poesia e per la rivista Atelier poesia. Inoltre sfoga la sua passione segreta con una rubrica dedicata alla fotografia sulla rivista “Fuori Asse”. In America Latina collabora con riviste cartacee e digitali tra le quali, Buenos Aires Poetry, e Poesia (Venezuela). In poesia ha pubblicato Odore a. Torino-Caracas senza ritorno(Salerno, edizioni Arcoiris, 2013)
Cinzia Marulli è nata a Roma il 6 marzo 1965 dove tuttora risiede. Ha studiato all’università La Sapienza di Roma sino-indologia, dove ha insegnato per alcuni anni. In Italia ha pubblicato in poesia: Agave (Faloppio, LietoColle 2011 con l’introduzione di Maria Grazia Calandrone e nota critica di Plinio Perilli), Las Mantas de Dios-Le coperte di Dio (Ed. Progetto Cultura 2013; in versione bilingue italiano-spagnolo con traduzione di Emilio Coco e introduzione di Mario Meléndez), Percorsi (Milano, Ed. La Vita Felice, 2016 con prefazione di Jean Portante); La casa delle fate (Ibid., 2017, con postfazione di Marco Antonio Campos; Sue poesie sono state tradotte in varie lingue (spagnolo, inglese, francese, cinese, rumeno, slovacco, ecc..) e pubblicate in antologie curate da enti universitari e riviste di settore (tra le altre, in Cina, Portogallo, Francia, Spagna, Ecuador, Cile, Colombia, Messico, Bolivia, Panama, Honduras, Gran Bretagna). Ha fondato e cura la collezione di quaderni di poesia Le gemme (Ed. Progetto Cultura) e ha pubblicato note critiche su varie riviste. Sta traducendo alcuni tra i principali poeti cinesi contemporanei e in particolare i poeti brumosi (Bei Dao, Mang Ke). Si è occupata anche di videoarte in collaborazione con il Gatestudio Records (www.gatestudio.eu).
Andrea De Alberti è nato nel 1974 a Pavia. Suoi testi sono presenti nell'Ottavo Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea, a cura di Franco Buffoni. (Milano, Marcos y Marcos) Del 2007 è la raccolta Solo buone notizie (Novara, Interlinea) cui segue Basta che io non ci sia (Lecce, Manni, 2010), Litalìa (La Grande Illusion, 2011). Il testo qui presentato è della raccolta Dall’interno della specie (Milano, Einaudi, Febbraio 2017) appena andato in ristampa.