Paolo Volponi (Urbino, 1924 – Ancona, 1994), scrittore tra i più importanti del nostro Novecento, è più spesso ricordato come narratore che come poeta. Eppure Volponi è «poeta da sempre»: basti pensare che esordì nel 1948 con la raccolta di versi Il ramarro. A testimoniare questa originaria vocazione, nuovi componimenti inediti o parzialmente inediti sono stati trovati pochi anni fa nella sua casa natale a Urbino, che i primi studi hanno permesso di datare fra la seconda metà degli anni Quaranta (negli anni di preparazione de Il ramarro) e i primi anni Cinquanta (a ridosso della pubblicazione della seconda raccolta, L’antica moneta, 1955). Una significativa scelta di questi testi, dal titolo Poesie giovanili, vede ora la luce, a cura di Salvatore Ritrovato e Sara Serenelli, presso la casa editrice Einaudi. Per i lettori di «Atelier», se ne propone una piccola selezione che possa fare apprezzare l’intensa, cruda «corporalità» di quei primissimi versi e il valore del loro recupero.
(s.r. e s.s.)
Salvatore Ritrovato (S. Giovanni Rotondo, 1967) poeta, critico, docente di letteratura italiana presso l’Università di Urbino Carlo Bo, e di scrittura creativa presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino. Su Volponi ha organizzato convegni e giornate di studio, e pubblicato il volume All’ombra della memoria. Studi su Paolo Volponi (Metauro, Pesaro, 2017, n. ed).
Sara Serenelli (Recanati, 1993), si è laureata in Lettere Moderne presso l’Università di Urbino Carlo Bo, con una tesi sulle poesie giovanili inedite di Paolo Volponi. Attualmente è insegnante di latino presso il Liceo Scientifico di Jesi «La Nuova Secondaria».