Anna Paola Soncini, Quando l’attimo diventa tempo. Sonetti al nero, con una nota di A. Bertoni, Riva del Po (Ferrara),...
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Davide Brullo - "Gries" (Nino Aragno editore, 2019)
Lettura di Clery Celeste
La poesia di Brullo non ci fa stare sereni. Se volete una poesia che non chieda, che non scavi nel dubbio, che non vi bruci, leggete altro, non leggete niente di Davide Brullo. Gries è una narrazione in versi che chiede continuamente attenzione, che passa dalla visione alla denuncia, alla folgorazione. Brullo è un creatore di mondi, dalla parola fa nascere creature animali e umane che convivono tra realtà e simbolismo.
I livelli di lettura di ogni singolo verso possono essere molteplici e contemporanei, la poesia di Davide ti trascina un verso dopo l’altro in questa foresta intricata di immaginazione. Non è però un verso che procede solo per costruzione di immagini: Brullo inserisce dialoghi, frasi che sono folgorazioni e denunce dal tono profetico. Stiamo assistendo all’utilizzo più delicato della parola, l’enunciato è un monito continuo. Nell’esatto momento in cui ci stiamo immergendo tra ghiacciai e giaguari ecco che irrompe un verso che apre la pagina, siamo costretti a tornare indietro. Come siamo arrivati a questo? Quando Brullo ci fa sentire al sicuro nella sua visione, la stiamo finalmente abitando anche noi, è esattamente quello il momento della caduta, e nella caduta o sentiamo freddo o sentiamo troppo caldo. Nella sua poesia non si sta comodi, non si sta mai a proprio agio.
Piergiorgio Viti vive nelle Marche, dove è professore di lettere. Le sue poesie sono tradotte in spagnolo e rumeno. Nel 2010 esce un suo intervento critico per il catalogo, tradotto anche in cinese mandari-no, della mostra di Pietro Annigoni, in occasione delle esposizioni nelle Marche del cele-bre “pittore delle regine”. Nel 2011 ha pubblicato la prima raccolta poetica, “Accorgimenti” (L’arcolaio), mentre nel 2015, per Italic, esce “Se le cose stanno così”. Ha anche scritto per il teatro: “La fiabola di Virginio e Virgilio” con Tosca protagonista e “I sogni di Ray” con Carlo Di Maio. E’ andato in scena a teatro come autore e voce recitante per “La voce dell’uomo”, un tributo a Sergio Endrigo. Ha tradotto “I Preludi” di Alphonse de Lamartine con lettura di Ugo Pagliai e Paola Gassmann per il festival “Armonie della Sera”. Nel 2016 ha fatto parte, insieme ad altri poeti e scrittori, del progetto fotografico-editoriale “Memory Card” (Hacca Edizioni), realizzato dall’artista Rita Vitali Rosati. Nel 2017 esce un contributo per una “Piccola inchiesta sul provincialismo” (Galaad Edi-zioni, a cura di Simone Gambacorta). Nel 2019, per Pequod, pubblica “Aperto per inventario”, terza silloge poetica, che viene anche presentata al Salone del Libro di Torino con copertina di Ilario Fioravanti. I suoi testi sono presenti e recensiti in blog, siti letterari e riviste (La Lettura, Poesia, Zeusi, Segno, Poetarum Silva, Centro italiano di poesia, Rai news ecc.).
Giuseppina Biondo, laureata in filologia moderna presso l’Università Cattolica di Milano (titolo della tesi: “Da Italo Calvino al Realismo Terminale, passando per il Mitomodernismo”), è autrice di libri per ragazzi e di poesia, organizzatrice di incontri letterari denominati #Recitationes e direttrice de «Il Raccoglitore». Ha pubblicato Il bianco della Signora Cognome (2010), I racconti di febbraio (2011), Amediade e Decaloclo (2012), Marco e la Città-Fiume (2015), Come si salva un poeta? (2016). Ha inoltre curato l’antologia #Recitationes Vol.0 (2017). Nel 2011 ha aperto un blog personale di interviste, recensioni, romanzi a puntante e componimenti brevi. Dal 2018 dirige il sito di racconti e buoni interessi «Il Raccoglitore», dove tiene la rubrica Quadri di copertina e cura lo spazio interviste. Da sempre affianca progetti di beneficenza alle sue pubblicazioni. Tra questi piace ricordare la Borsa di Studio XM per studenti di scuole medie, giunta quest’anno all’VIII edizione.
Tamim Al Barghuti nasce al Cairo nel 1977, figlio del poeta palestinese Murid Al Barghuti e della scrittrice egiziana Radwa Ashur. Giornalista e analista politico, con un dottorato in Scienze Politiche dall’Università di Boston, è autore di alcune pubblicazioni accademiche, tra cui The Umma and the Dawla: The Nation State and the Arab Middle East (Pluto Press, Londra, 2008). Ha insegnato all’Università di Georgetown, all’Università Libera di Berlino e all’Università Americana del Cairo. Attualmente vive a Beirut, lavorando alla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia Occidentale. Al Barghuti ha pubblicato sei raccolte poetiche, in cui affronta problematiche sociali, politiche e storiche dei Paesi arabi: M??an? (House of Poetry, Ramallah, 1999), al-Man?ar (Dar al-Shuruq, Il Cairo, 2002), Q?l? l? bit-?ibb Mi?r (Dar al-Shuruq, Il Cairo, 2005), Maq?m ?Ir?q (Dar Atlas, Il Cairo, 2005), F?’l-Quds (Dar al-Shuruq, Il Cairo, 2008) e Y? Ma?r h?nit wa b?nit (Dar al-Shuruq, Il Cairo, 2012). È uno dei più celebri poeti palestinesi contemporanei, apprezzato per il magistrale uso della lingua nelle sue varianti standard e colloquiali (arabo egiziano e palestinese) e per le sue performance pubbliche. F?’l-Quds, che dà il titolo alla stessa raccolta da cui è tratta alQahwà (Caffè), è diventata, specialmente in Palestina, una vera e propria poesia di strada e gli ha valso l’appellativo di “Poeta di Gerusalemme”.
Laura Cecchin si è laureata in Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa mediterranea all'Università Ca' Foscari di Venezia con una tesi dal titolo Intertestualità e traduzione letteraria dall’arabo: il romanzo storico di Ben S?lim ?imm?š. Dopo un primo esordio, nel 2014, come traduttrice di cinque inediti del poeta curdo siriano Golan Haji, nel 2019 ottiene il Master di Traduzione LetterariaEditoriale dall'Arabo di Vicenza con la traduzione della poesia di Barghouti. Appassionata di libri per bambini, ha avviato un progetto di letture bilingui in arabo e tedesco in Germania, dove vive attualmente, in collaborazione con il centro rifugiati e la biblioteca civica di Kassel.
Recensione comparsa sul bimestrale di poesia “Il sarto di Ulm” (Macabor, dir. Bonifacio Vincenzi) Laura Di Corcia, In tutte...
Jan Jacob Slauerhoff "L'eterna imbarcazione" (Ensemble edizioni, 2019)
Traduzione di Patrizia Filia
Lettura di Ignazio Pappalardo
Jan Jacob Slauerhoff (1898-1936) è uno degli scrittori più importanti della letteratura olandese del Novecento. L’iniziativa di Edizioni Ensemble di pubblicare la raccolta di poesie L’eterna imbarcazione (2019, trad. it. di Patrizia Filia) a quasi un secolo dalla prematura scomparsa dell’autore, testimonia l’inossidabile attualità della sua poetica tardo romantica – quella fioritura tardiva di romanticismo in un’epoca positivista che in fondo non ha mai smesso di produrre nuovi frutti, fino ai giorni nostri. E l’eterna imbarcazione è proprio una metafora del tempo che passa lasciando inalterate le domande fondamentali della poesia; queste, infatti, restano sempre le stesse, nonostante le novità espressive che ogni nuovo secolo porta con sé:
Julia Santibáñez (Città del Messico, 1967) è poeta, saggista, giornalista e conduttrice televisiva. Laureata in Letteratura Spagnola nonché Letteratura Comparata, è stata collaboratrice delle riviste Esquire, Gente, Periódico de Poesía, Santo y Seña, SoHo, per la publicazione online La Torre de Montaigne, del portale SinEmbargo come anche del supplemento El Cultural. Traduce dal francese e dall’inglese ed è stata responsabile di oltre 50 progetti editoriali (tra i clienti ai annoverano anche Fondo Nacional para la Cultura y las Artes, Ediciones Ámbar Diseño, el Grupo Promoción de Arte Mexicano e lo scultore Sebastián). Tra il 2008 e il 2013 ha realizzato l’edizione in spagnolo e inglese della rivista accademica Estudios de Lingüística Aplicada pubblicata dal Centro de Enseñanza de Lenguas Extranjeras dell’UNAM (Università Nazionale Autonoma del Messico) e ha coordinato l’adattamento allo spagnolo dall’inglese di vari dizionari delle Edizioni Larousse. Tiene inoltre conferenze di Marketing e Storytelling per il Grupo Neurona Digital come anche incontri e conferenze presso la Cámara Nacional de la Industria Editorial Mexican. Attualmente dirige il più importante settimanale culturale del Messico e nel 2020 ritornerà in televisione curando una trasmissione di approfondimento culturale.
Ha pubblicato 6 raccolte di poesia, sia in Messico che all’estero. Nel 2016 è la vincitrice assoluta del Premio Internazionale di Poesia Mario Benedetti con la raccolta Eros una vez che sarà pubblicata da Planeta in Argentina, Chile, Uruguay. La sua poesia si distingue per la varietà di registri che vanno dall’impegno sociale al largo respiro, dal sonetto al divertissement.
Ha pubblicato 6 raccolte di poesia, sia in Messico che all’estero. Nel 2016 è la vincitrice assoluta del Premio Internazionale di Poesia Mario Benedetti con la raccolta Eros una vez che sarà pubblicata da Planeta in Argentina, Chile, Uruguay. La sua poesia si distingue per la varietà di registri che vanno dall’impegno sociale al largo respiro, dal sonetto al divertissement.
Roberta Ioli: Studiosa del pensiero antico, ha completato la sua formazione tra Cambridge (MPhil. in Ancient Philosophy) e Roma (Dottorato in Filosofia). I suoi interessi di ricerca si sono concentrati sulla filosofia presocratica, sulla sofistica e su Gorgia in particolare, a cui ha dedicato due monografie: Gorgia di Leontini. Su ciò che non è (Olms 2010), Gorgia. Testimonianze e frammenti (Carocci 2013). Recentemente è uscito un suo saggio sul concetto di inganno nella poesia antica, Il felice inganno. Poesia, finzione e verità nel mondo antico (Mimesis 2018). Si è occupata di teatro greco e vocalità, e dalla sua collaborazione con Chiara Guidi della Societas è nato un saggio dal titolo Vocem devorat dolor. Ecuba e la voce del lamento (Edizioni della Stoà 2008), mentre per la collana dei classici ideata da Luca Canali ha pubblicato Teocrito. L’Incantatrice e altri idilli (Ladolfi 2012). È autrice del blog mensile Il passato ci parla, su Aula di Lettere online di Zanichelli, in cui discute della permanenza del classico e della vitalità del pensiero antico. Suoi libri di poesia sono L’atteso altrove (Italic Pequod 2014, prefazione di Barnaba Maj), Radice d’ombra (Italic Pequod 2016, prefazione di Fabio Pusterla) e Il confine dell’isola (LietoColle 2018).
Variazione Madre di Federico Preziosi (Lepisma Floema 2019) Recensione di Floriana Coppola In questa seconda opera Federico Preziosi già nel...