Anna Paola Soncini, Quando l’attimo diventa tempo. Sonetti al nero, con una nota di A. Bertoni, Riva del Po (Ferrara),...
IscrittoLuglio 28, 2021
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Davide Brullo - "Gries" (Nino Aragno editore, 2019)
Lettura di Clery Celeste
La poesia di Brullo non ci fa stare sereni. Se volete una poesia che non chieda, che non scavi nel dubbio, che non vi bruci, leggete altro, non leggete niente di Davide Brullo. Gries è una narrazione in versi che chiede continuamente attenzione, che passa dalla visione alla denuncia, alla folgorazione. Brullo è un creatore di mondi, dalla parola fa nascere creature animali e umane che convivono tra realtà e simbolismo.
I livelli di lettura di ogni singolo verso possono essere molteplici e contemporanei, la poesia di Davide ti trascina un verso dopo l’altro in questa foresta intricata di immaginazione. Non è però un verso che procede solo per costruzione di immagini: Brullo inserisce dialoghi, frasi che sono folgorazioni e denunce dal tono profetico. Stiamo assistendo all’utilizzo più delicato della parola, l’enunciato è un monito continuo. Nell’esatto momento in cui ci stiamo immergendo tra ghiacciai e giaguari ecco che irrompe un verso che apre la pagina, siamo costretti a tornare indietro. Come siamo arrivati a questo? Quando Brullo ci fa sentire al sicuro nella sua visione, la stiamo finalmente abitando anche noi, è esattamente quello il momento della caduta, e nella caduta o sentiamo freddo o sentiamo troppo caldo. Nella sua poesia non si sta comodi, non si sta mai a proprio agio.

Giuseppina Biondo, laureata in filologia moderna presso l’Università Cattolica di Milano (titolo della tesi: “Da Italo Calvino al Realismo Terminale, passando per il Mitomodernismo”), è autrice di libri per ragazzi e di poesia, organizzatrice di incontri letterari denominati #Recitationes e direttrice de «Il Raccoglitore». Ha pubblicato Il bianco della Signora Cognome (2010), I racconti di febbraio (2011), Amediade e Decaloclo (2012), Marco e la Città-Fiume (2015), Come si salva un poeta? (2016). Ha inoltre curato l’antologia #Recitationes Vol.0 (2017). Nel 2011 ha aperto un blog personale di interviste, recensioni, romanzi a puntante e componimenti brevi. Dal 2018 dirige il sito di racconti e buoni interessi «Il Raccoglitore», dove tiene la rubrica Quadri di copertina e cura lo spazio interviste. Da sempre affianca progetti di beneficenza alle sue pubblicazioni. Tra questi piace ricordare la Borsa di Studio XM per studenti di scuole medie, giunta quest’anno all’VIII edizione.

Laura Cecchin si è laureata in Lingue e civiltà dell'Asia e dell'Africa mediterranea all'Università Ca' Foscari di Venezia con una tesi dal titolo Intertestualità e traduzione letteraria dall’arabo: il romanzo storico di Ben S?lim ?imm?š. Dopo un primo esordio, nel 2014, come traduttrice di cinque inediti del poeta curdo siriano Golan Haji, nel 2019 ottiene il Master di Traduzione LetterariaEditoriale dall'Arabo di Vicenza con la traduzione della poesia di Barghouti. Appassionata di libri per bambini, ha avviato un progetto di letture bilingui in arabo e tedesco in Germania, dove vive attualmente, in collaborazione con il centro rifugiati e la biblioteca civica di Kassel.
Recensione comparsa sul bimestrale di poesia “Il sarto di Ulm” (Macabor, dir. Bonifacio Vincenzi) Laura Di Corcia, In tutte...
Jan Jacob Slauerhoff "L'eterna imbarcazione" (Ensemble edizioni, 2019)
Traduzione di Patrizia Filia
Lettura di Ignazio Pappalardo
Jan Jacob Slauerhoff (1898-1936) è uno degli scrittori più importanti della letteratura olandese del Novecento. L’iniziativa di Edizioni Ensemble di pubblicare la raccolta di poesie L’eterna imbarcazione (2019, trad. it. di Patrizia Filia) a quasi un secolo dalla prematura scomparsa dell’autore, testimonia l’inossidabile attualità della sua poetica tardo romantica – quella fioritura tardiva di romanticismo in un’epoca positivista che in fondo non ha mai smesso di produrre nuovi frutti, fino ai giorni nostri. E l’eterna imbarcazione è proprio una metafora del tempo che passa lasciando inalterate le domande fondamentali della poesia; queste, infatti, restano sempre le stesse, nonostante le novità espressive che ogni nuovo secolo porta con sé:

Ha pubblicato 6 raccolte di poesia, sia in Messico che all’estero. Nel 2016 è la vincitrice assoluta del Premio Internazionale di Poesia Mario Benedetti con la raccolta Eros una vez che sarà pubblicata da Planeta in Argentina, Chile, Uruguay. La sua poesia si distingue per la varietà di registri che vanno dall’impegno sociale al largo respiro, dal sonetto al divertissement.

Variazione Madre di Federico Preziosi (Lepisma Floema 2019) Recensione di Floriana Coppola In questa seconda opera Federico Preziosi già nel...