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Atelier Poesia
IscrittoLuglio 28, 2021
Articoli1.155
Recensioni

Alex Ragazzini “La sisma e al spen” – Lettura di Clery Celeste

RAGAZZINI COPALEX RAGAZZINI

LA SISMA E AL SPE? (Il Vicolo, Cesena 2019)



Lettura di Clery Celeste

Alex Ragazzini in questa delicatissima rosa di quartine in dialetto romagnolo “L’ansietà e le spine” tradotto in italiano, pubblica Il vicolo (Cesena, 2019), affronta con capacità tecnica il sottile limite tra piacere e dolore.

La rosa è infatti il simbolo per eccellenza che manifesta bellezza e rischio; la rosa è bella da toccarne i petali, da annusarne il profumo ma ti ferisce se ti avventi incauto, si protegge con una linea verticale di spine. Questo di Ragazzini pare il percorso in versi di una formica che risale lo stelo: come spina dopo spina le poesie si snodano in una fatica che ha un sapore dolce-amaro, di tensione fisica fino al morbido dei petali. “Che cosa è che così ci danna/ Uguale al male infine?/ La fitta che ci pare lontana/ Il lieve toccarci delle spine.” Nelle poesie di Alex Ragazzini il poeta è un uomo piccolo, minuscolo, che si mette al servizio della bellezza. Pare che il poeta qui abbia una lingua tutta sua, ritirata al necessario, fatta di nodi semantici centrali, di pianeti attorno cui ruotare incessantemente. Pare una stessa poesia riscritta, rivoltata infinite volte. Ma cosa è la voce del poeta se non un cercare quel suono che rende riconoscibile la richiesta? Ragazzini con queste quartine risponde concentrandosi sui temi come “ansia, dolore, guadagno, giovinezza e vecchiaia, amore e perdita”, ci dice lui stesso dalla nota finale al libro.

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Recensioni

Silvio Ramat SU DAVIDE PUCCINI, La stagione del mare Ladolfi 2018

Silvio Ramat SU DAVIDE PUCCINI, La stagione del mare – Ladolfi 2018 Un ragazzo di tredici anni, orfano di entrambi i genitori,...
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Poesia italiana

Pietro Romano – Inediti

pietro romanoPietro Romano (Palermo, 1994) è laureato in Lettere con una tesi su Giuliana Saladino. Ha pubblicato due raccolte poetiche, dal titolo Il sentimento dell’esserci (Rupe Mutevole, 2015) e Fra mani rifiutate (I Quaderni del Bardo, 2018, Collana Zeta a cura di Nicola Vacca). Collabora con varie riviste, cartacee e online, tra cui Steve, Zona di disagio, L’Ottavo, Inverso-Giornale di Poesia. I suoi versi sono stati tradotti in russo («??? ??? — ?? ????????», “La mia casa è prima del silenzio”, Free Poetry, 2019, con prefazione e traduzione di Olga Logoch, collana di poesia italiana a cura di Paolo Galvagni), greco, catalano e spagnolo, e inseriti nell’antologia Le parole a quest’ora (Free Poetry, 2019, a cura di Paolo Galvagni).
Attualmente frequenta il Corso di Italianistica presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna.
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Poesia estera

Roy Campbell – Traduzione di Andrea Bianchi

campbellRoy Campbell nasce in Sudafrica nel 1901, viene bocciato all’ammissione di Oxford, poi gioca a fare l’esule in Spagna perché i salotti letterari in UK gli fanno mancare l'aria.
Nella penisola iberica e pentagonale arriva il maltempo quando Campbell si mostra capace di tifare Franco durante la sua permanenza a Toledo durante la guerra civile. D’altronde, dopo essersi fatto terra bruciata attorno mandando a quel paese il patrio establishment (Auden, Woolf, Isherwood) schierarsi per la violenza nera al posto che rossa non costava troppo in termini di reputazione: per impegno, invece, eccome se costava di più.
Per l’eminenza grigia del cosiddetto pensiero conservatore, Roger Scruton, “al tempo che i traditori comunisti si crogiolavano nelle loro belle nicchie del servizio diplomatico lavorando per il fascismo rosso che - per Campbell - era tanto minaccioso per l’Inghilterra quanto il socialismo nazionale alla Hitler; mentre Stephen Spender si era accasato al civil service e Louis MacNeice stava in BBC, l’unica cosa che Campbell potesse fare in segno di protesta era rampognare con fierezza 'la bolsa superbia di Auden, Spender, / e altri di stessa pasta e stesso gender, / che tengono per astuzia il fortino delle lettere per signori / finché verrà il trionfo finale dei veri migliori’”.
Con gente del calibro di Campbell è troppo forte la tentazione di infiorare la vita di aneddoti. Infatti la sua è brevissima, muore (come Svevo) in un incidente d’auto nel 1957 in Portogallo. Ma fa a tempo a vedere estinto il contingente di Bloomsbury coi suoi compañeros.
*
Negli anni spagnoli Campbell si dava allo scavo d’archivio scoprendo le lettere di san Giovanni dalla Croce, del quale (non contento) si mette a tradurre le poesie. Ancora con le parole di Scruton: “Quando morì in un incidente d’auto la sua reputazione era ottima quanto quella degli altri poeti. La sua personalità da diamante grezzo e la sua tessitura verbale senza macchia erano ben accette nell'ambiente letterario di una Londra sottomessa e sottotono. Una volta Campbell salì sullo stesso palco dove si trovava Spender e stava per farci a pugni. Per Evelyn Waugh, era ‘un selvaggio naturale - grande e meraviglioso, semplice e dolce'. Per Laurie Lee era invece ‘uno dei nostri ultimi poeti byroniani, di quelli che stanno prima di ogni tecnologia e si buttano tutti nella ressa, scrittori di liriche squisite e capaci di poesie che siano parte del loto impegno fisico e vitale'. Fu ammirato da Eliot che gli pubblicò il primo libro di poesie: eppure oggi lo si stampa poco, i suoi libri sono introvabili, la sua Londra letteraria è sparita così come si è dissolta la Spagna mistica che Campbell voleva ricostruire (...) Doveva venire qualcuno cresciuto con gli Zulu in Sudafrica per capire che il narcisismo britannico era lo stesso del nichilismo bolscevico in azione nella guerra civile spagnola: entrambi i moti sarebbero passati insieme. L’intuizione di Campbell vale anche oggi: ortodossia leftist e sensualità sibaritica dominano la cultura e ora come allora è rischioso gettarsi a sfregiarle".
*
Su questo punto di morale sarebbe spregevole esporsi. Meglio celebrare Campbell col suo Flaming terrapin, la sua poesia sulla Tartaruga fiammante del 1924, a soli 23 anni. Aveva lasciato il Sudafrica da un quinquennio e ancora lo portava negli occhi.
Al suo sguardo la cricca di Bloomsbury doveva essere insopportabile. Nel 1931 riusciva a castigarla nel poema satirico Giorgiade – per Campbell i vari Auden e Woolf erano letterati da impero, manco degni di rientrare in uno stile dal nome proprio, fin nel nome obbedivano al re regnante di turno. È una satira potente che in un passo dice: “e ora la primavera, che dolce lassativo i treni sotto re Giorgio, quando si affrettano e portano per le arterie la letteratura, / quella di casa nello Stato d’Inghilterra che dischiude le sue porte / ai fanciulli effeminati che suonano il piffero e si scuotono, annoiati, / mentre il trenino li conduce fuori porta per il fine settimana / dove questi spazzini letterati si radunano per masticare roba grassa, a buon pro... / fin qui affluisce la folla abbandonata dall’amore / intellettuali ma senza intelletto / gente senza un sesso i cui sessi si trovano a metà”.
*
Al nostro uomo espatriato dal Sudafrica questi raffinati studiosi dovevano apparire tutti come vulcani, niente di diverso, dei crateri scoppiati in perfetta sincronia col momento quando invece gli introversi cominciano ad avere l’acne e attraversano con lo sguardo le pianure di un altro continente, dove le forme in cielo si confondono e pare di vedere le tartarughe in mezzo alle nuvole, ma avvolte dalle fiamme.


Andrea Bianchi

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Poesia italiana

Elena Ramella – Inediti

elena ramellaElena Ramella (1995) studia Lettere all’Università di Torino. Ha trascorso un anno in Francia per studio e ha conseguito la laurea in Culture e Letterature del Mondo Moderno. Nel 2015 ha pubblicato la raccolta di racconti Lettere dalla notte (LaGru Edizioni), nel 2016 il romanzo breve Melograno (Echos Edizioni) e nel 2019 la raccolta di poesie Anatomia di un’assenza (Ensemble Edizioni). Da un paio di anni collabora con riviste on-line scrivendo racconti e articoli letterari.
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Poesia italiana

Maria Pia Quintavalla – Inediti

1462294970Maria Pia Quintavalla, nata a Parma, vive a Milano. Suoi libri: Cantare semplice, Tam Tam‘84, Lettere giovani Campanotto '90, Il Cantare, Campanotto‘91, Le Moradas, Empiria‘96, Estranea(canzone)Manni 2000, introduzione di Andrea Zanzotto, Corpus solum, Archivi‘900, 2002, Album feriale Archinto 2005, Selected Poems, Gradiva 2008, N.Y. China, Effige 2010, I Compianti, Effigie 2013/ ‘015, Vitae, La Vita felice 2017, Quinta vez, (Stampa2009) 2018.
Dal 1985 cura la rassegna, e antologie, Donne in poesia; le rubriche Scrivere al buio, Le Silenziose (Book City Milano), Muse, Autori Resurrezioni (Expo cultura), Casa cultura Milano, Essere autrice / essere curatrice ( Sormani, Palazzo Marino). Ha curato convegni: Bambini in rima/ la poesia nella scuola dell'obbligo, Atti su Alfabeta 1988, Coppie del ‘900 in poesia/Un altro canone italiano, Pilotta-Palatina 2018, Parma.
Tra i premi: Cittadella, Alghero Donna, Nosside, Borgomanero, Montano, Città S.Vito, Contini, Alda Merini, Pontedilegno, Città di Como, Europa in versi. Cinquina al Viareggio. Tradotta in numerose lingue. Conduce laboratori lingua italiana a Lettere, Università agli studi di Milano.
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Recensioni

“L’impronta degli asterischi” di Claudio Pagelli – Recensione di Manrico Zoli

NOTA CRITICA “L’impronta degli asterischi” di Claudio Pagelli. Mi è gradita l’occasione di esprimere alcune note critiche in merito all’ultima...
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Poesia italiana

Francesca Serragnoli – Inediti

SERRAGNOLIFrancesca Serragnoli (Bologna 1972) Si è laureata in Lettere Moderne e in Scienze Religiose. Ha pubblicato le raccolte Il fianco dove appoggiare un figlio (Bologna 2003, nuova ed. Raffaelli Ed. 2012), Il rubino del martedì (Raffaelli Ed. 2010) e Aprile di là (LietoColle – collana Pordenonelegge, 2016).
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Poesia italiana

Gian Ruggero Manzoni – Inediti

gian ruggero manzoni 11Gian Ruggero Manzoni è nato a San Lorenzo di Lugo, in provincia di Ravenna, nel 1957. Da alcuni mesi trascorre lunghi periodi a Martigues, in Provenza, dove ha casa e confida di andare a vivere. Poeta, scrittore, artista, critico d’arte, al suo attivo ha oltre 40 pubblicazioni con case editrici come Feltrinelli, Scheiwiller, Skira, Il Saggiatore. Nel 1984 e 1986 ha partecipato come poeta e artista ai lavori della Biennale di Venezia. Ha diretto le riviste di letteratura e arte «Origini» e «Ali». Con il libro “Acufeni” è stato tra i finalisti del Premio Viareggio-Rèpaci Narrativa 2015. Di recente ha editato il romanzo “Il sacrificio dei pedoni” con Castelvecchi Editore.
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Poesia italiana

Iole Toini – Inediti

iolllToini Iole (1965) vive sul Lago d’Iseo. Pubblicazioni: Spaccasangue, Le Voci della Luna, 2009 - Dei colori dei luoghi, Terra d’Ulivi, 2014
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