Antonio Fiori
Tre inediti
Si ritornasse a discutere degli angeli
agli amanuensi che copiano instancabili
alle giaculatorie senza vanti
alla vera attesa della fine,
si ritornasse ai lunghi viaggi in carovana
ai voti per salvare i moribondi
alle povere vite di trent’anni…
forse saremmo perdonati e salvi
ché il sangue scorre oggi come prima
e i bambini ancora muoiono inspiegabili.
*
Sei la stessa persona
che alla stazione pianse, un giorno
che una notte urlò il mio nome nel sonno
che sapeva dire così bene – ti perdono
che tanto male amavo e che vorrei vicino
adesso, ch’è troppo tardi dirlo
ché non sono più vivo.
*
Se in un minuto il fossile si sgretola
e precipita nel turbine di frana
a che valse la fatica millenaria
e la bellezza della foglia impietrita
delle ossa, dei teschi e delle chele
con pazienza fissati dalle ere?
Tutto è postremo
nell’apocalisse quotidiana
– senza tempo futuro, tutto ci chiama.
Fotografia di proprietà dell’autore.