Anteprima Editoriale – Yang Lian, “In simmetria con la morte”, traduzione di Claudia Pozzana e Federico Picerni (Aragno, collana Parallela album, 2022)

Yang Lian (Berna, 1955) poeta, prosatore, cofondatore e caporedattore di Survivors Poetry Magazine (Pechino, 1988). Ha pubblicato 14 raccolte poetiche, tra le quali YI, Where the Sea Stands Still, Concentric Circles, Note of a Blissful Ghost, Narrative Poem, Anniversary Snow, Venice Elegy e Origine. Sono comparse in traduzione italiana Dove si ferma il mare (2016), Elegia Veneziana (2019), Origine (2020). Candidato al Premio Nobel, le sue opere sono tradotte in più di 30 lingue.

Claudia Pozzana ha insegnato Lingua, letteratura e storia cinese all’Università di Bologna. Ha curato edizioni italiane di vari poeti cinesi contemporanei, tra cui Yang Lian, Dove si ferma il mare (2004, 2016); Bei Dao, Speranza fredda (2003) e (con A. Russo) Nuovi poeti cinesi (1996). Ha pubblicato La poesia pensante. Inchieste sulla poesia cinese contemporanea (2010, 2021).

Federico Picerni è docente di lingua e letteratura cinese all’Università di Bologna e traduttore di poesia e narrativa. La sua ricerca verte sul rapporto tra produzione culturale e società, focus del suo progetto dottorale presso l’Università Ca’ Foscari Venezia in consorzio con l’Università di Heidelberg.

 

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Dall’Introduzione dell’autore:

È un caso che abbia cominciato a scrivere a partire da un cumulo di rovine? O è forse frutto di necessità? Nel 1980, a venticinque anni, avevo sulle spalle tre anni passati nella ferrea disciplina nelle campagne dove ero stato trasferito durante la Rivoluzione culturale. La mia prima poesia, malgrado la sua immaturità, si era già amalgamata alla sorte ineluttabile dei poeti contemporanei in lingua cinese. La Cina non ci aveva lasciato certo il paese dei balocchi. Spremendoci con la storia, con la realtà e con un linguaggio profondamente contaminato, la Cina ci aveva fatto capire il significato di parole come «impasse», «impossibilità». Eravamo appena rinati, eppure eravamo troppo vecchi. A stento i nostri versi cominciavano a balbettare, ma a livello percettivo, in una certa misura, avevano già vissuto una trasformazione. Sin dall’inizio la copiosità intrinseca della poesia sembrava voler esplodere in versi e parole, che si affollavano intrecciandosi, scontrandosi, contraddicendosi, affastellandosi. La poesia, sulle rovine del tempo, della vita e della cultura, non poteva che vivere come una colonna di pietra, un braccio spuntato da sottoterra, in preda a spasmi invisibili. Non poteva che cominciare, ogni volta, dall’impossibilità. La vita e la morte, nei nostri corpi, si saturavano a vicenda, si rafforzavano l’un l’altra e formavano un’unica entità: “ultime volontà, divenute la maledizione della mia nascita”

Yang Lian

 

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弯刀

 

苏丹的帝国动摇
你身上每根会跳舞的线条
都被一道寒光领向
指尖与刀尖互相戳疼的交点

血五颜六色
宝石伏在脚踝上象串水蛭
一弯湿漉漉的刃分泌着亮度

苏丹的目光被砍伤
纱衫下你那道要命的缝
挑着两个半圆两条鹿腿两片唇
世界就从这儿一点点裂开

 

Scimitarra

 

scosso l’impero del sultano
ogni linea danzante del tuo corpo
è guidata verso una luce fredda
dove polpastrelli e punte di coltello si fanno male a vicenda

sangue variopinto
le gemme si sdraiano tra le caviglie come una stringa di sanguisughe
una lama ricurva bagnata secerne luminosità

lo sguardo del sultano viene tagliato
sotto la veste quella tua spaventosa fessura
sceglie due semicerchi due zampe di cervo due labbra
è da qui che il mondo un po’ si fende

 

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塔中的一夜

 

黑暗才是我们寻找的  而窗户
无一不是炫目的凶猛动物
看过的雪隔开从眼睛到眼睛的距离
鸟  布置苍白裸体上的磷光
石头旋转成反锁自己的角落
让我们的肉互相被反锁
夜才是必须的  一块皮肤的
一夜  聆听四面悬崖下总不够寂静的风暴

天空总不够不存在的深度
手指移动在睡眠上  日晷生锈的针
没有时间  才有女性触摸自己的疯狂
塔比我们的嗅觉更享受囚徒脆弱的咸味
痛苦  更爱好一切无法治愈的
被黑暗暴露在某处  我们
一再找到彼此深处  喝醉
成为不愿醒来的  一再  推迟这黎明

 

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Una notte nel faro

 

è il buio ciò che cerchiamo    ma le finestre
sono tutte abbaglianti bestie feroci
la vista della neve apre la distanza fra occhio e occhio
l’uccello    dispone fosforescenze sulle pallide nudità
la pietra girando diventa l’angolo che si chiude a chiave
facendo sì che la nostra carne si chiuda a vicenda
è della notte che c’è bisogno    una notte
di un lembo di pelle    ascolta sotto la scogliera la tempesta mai abbastanza calma

profondità celeste mai abbastanza inesistente
le dita si muovono sul sonno    l’ago arrugginito della meridiana
non ha tempo    solo le donne toccano la propria follia
la torre gode più del nostro olfatto del tenue odore salino dei prigionieri
il dolore preferisce tutto ciò che è inguaribile
svelato dal buio in qualche luogo    noi
troviamo a più riprese reciproche profondità    ebbri
diventiamo quelli che non vogliono svegliarsi    più volte    procrastiniamo quest’alba

 

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与纸垂直的方向

 

与纸垂直的方向上你握着
一缕早晨的烟  墓地上一棵安静的树
天空在卧室中醒来
女孩们反对着  光的狂怒的茎
一枚白昼的核桃毁灭了大脑的罪证
四季酒精持续头疼
握紧  大海灿烂餐桌上的叉子
世界把眼睛送进嘴里

一首从未写完的诗
与纸垂直  刚刚被一块墓碑写下
被地板上的河流流过
血液  钉成一架双脚冻僵的梯子
被搬进抢购腐朽的拥挤队伍
又一个早晨保持钟表的冷酷
垂直坠毁街头  说
这还不是最后一次  你还没落到纸上 

 

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Perpendicolare alla carta

 

perpendicolare alla carta afferri
un filo di fumo del mattino    in cimitero un albero calmo
il cielo si risveglia nella camera da letto
le ragazze si oppongono    allo stelo collerico della luce
una noce diurna ha distrutto le prove della colpa del cervello
l’alcol delle quattro stagioni prolunga il mal di testa
stringi    la forchetta sulla tavola scintillante del mare
il mondo invia alla bocca gli occhi

una poesia mai terminata
perpendicolare alla carta    appena scritta da una lapide
viene portata via dalla corrente sul pavimento
il sangue    inchiodato a una scala dai piedi congelati
viene trasferito in file che si affollano per accaparrarsi marciumi
un altro mattino conservando la freddezza dell’orologio
si schianta perpendicolare alla strada    dice
questa non è l’ultima volta    tu non sei ancora caduto sulla carta