AMADEI

Filippo Amadei – “Il limpido delle finestre” – da Atelier 74

AMADEIFilippo Amadei ha vinto la prima edizione del Premio Rimini. Il 29 Marzo 2014 una giuria popolare di 500 studenti delle Scuole Superiori riminesi ha ascoltato la lettura dei sette finalisti e votato il vincitore. Oltre le ringhiere sarà pubblicato dall’editore Walter Raffaelli. Le prime 500 copie dell’opera saranno acquistate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e donate agli studenti della giuria popolare. Per informazioni www.parcopoesia.it

 

atelier 74

 

Da Atelier 74 (giugno 2014):
poesie di Filippo Amadei tratte da Il limpido delle finestre” con introduzione di Isabella Leardini
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“Sul rovescio dell’estate la chiave dell’estate” questo verso tratto da Un posto di vacanza potrebbe stare in esergo a oltre le ringhiere di Filippo Amadei, alla sua poesia solo apparentemente aperta e ventilata. Sul rovescio del posto di vacanza ci sono gli alberghi chiusi, le grandi vetrate che diventano opache, la limpidezza da riconquistare, il ricordo di un’infanzia radiosa, ma anche una mancanza che percorre l’intero manoscritto. La poesia di questo autore presenta una doppia anima, da una parte è solare e quasi svagata, immediata e prosastica, dall’altra ha una sua fermezza di pensiero, quella lucidità del verso che ottiene proprio quando il suo temperamento chiaro incontra i punti di buio della vita. Amadei racconta le zone in penombra con la serietà con cui le guarderebbe un bambino, cresciuto con un’idea precisa del bene.
Questo mai perfetto assomigliarci, bellissimo titolo della prima sezione, svela anche questa qualità della sua poesia, lo scarto dell’imperfezione, quella solitudine che non combacia e che apre una richiesta di senso educata ma continua: “ma l’aria dietro e davanti a me / ha il peso di un compagno che manca / si sta sempre in fila, anche così / immensamente soli, ad aspettare / chissà quale chiamata”. La linea retta del pensiero morale attraversa questa poesia di rovesci: gli alberghi chiusi e abbandonati nella festa dei posti di mare, che oltre le ringhiere diventano tempo incantato e sospeso, le file nel traffico, negli uffici, le autostrade, la fatica della giornata che inizia quando ancora è notte, ne sono il tempo e lo spazio feriale, il rovescio dell’infanzia mitica, come le ragazze puntellate ai lampioni, sono degne di essere amate quanto la sirena in costume da bagno, che come un’Esterina esce dall’Adriatico. Giampiero Neri aveva visto in Filippo Amadei una delle più promettenti voci della nuova poesia, tenendo a battesimo con queste parole il suo primo libro: “Qualcosa della libertà indocile e a volte crudele della giovinezza trascorre in queste pagine”. Oggi la crudeltà sembra essersi posata nella consapevolezza, talvolta nell’ironia, di una poesia che non ha paura di andare da diversamente giovane al bagno dei nuovi giovani e di salvarsi senza merito, uscendone però con una visione chiara delle nubi “che si addensano all’orizzonte e il sole / la promessa senza scampo / che ogni giorno ognuno / non sa di fare a se stesso”.
(Isabella Leardini)
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I TUOI PANNI STESI

Il meteo dava pioggia, la pioggia
doveva inzuppare i panni stesi
ad asciugare nel tuo cortile
ma c’è una luce nel giorno, in questo giorno
di fine marzo così terso e inatteso
e non so dire se sono i tuoi occhi
a confidare nel sole che si ostina
a restare davanti alle nuvole
o è il sole ad avere fede in te
hai un’aria così sincera addosso
che non penso potremmo arrenderci
fai una smorfia con la bocca
e ritorni in casa dopo il mio saluto
tu non vedi che affanni
ma gli affanni non riescono
sempre a coprirci, guarda i tuoi panni
nel vento, contro ogni logica
saranno presto asciutti.
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ATTRAVERSO DI NOI

Cosa ha visto, quali cieli
dolorosi sono entrati nella retina
il frenetico frullo delle ali, motori
impazziti prima dell’avaria, quale acerbo
destino spingevano lontano
quando è caduto e la picchiata
ha risucchiato l’aria di tutti
il petto saldato, l’arcata alare spalancata
come una porta, non c’è più morte
nella stanza, non c’è più vita
tutto è qui, il vuoto che fissa
attraverso di noi.
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I NUOVI GIOVANI

Oggi sono andato al bagno dei nuovi giovani
con addosso un costume e una maglietta
logora e spiegazzata, fuori moda si direbbe
se non fosse stato per la mia statura
portata fiera, le spalle larghe, il petto all’infuori
avrei scardinato certamente quel buon costume
costruito su piccole e improbabili idee
di educazione, avrei buttato giù le barriere
imposte da infeconde convinzioni
sarei stato un puro scandalo davanti a tutti
quegli occhi così giovani e perfetti e pieni
di un qualche sgradevole futuro, riconosciuto
dissimile al branco dei corpi che si muovono
tutt’uno selvaggi
non io meno giovane di loro
ma io diversamente giovane.
Il mio aspetto mi ha salvato
da una guerra annunciata, come il naufrago
scampato senza meriti a una tempesta
eppure è inevitabile, tutto parte
da un’origine comune ? le nubi
che si addensano all’orizzonte e il sole
la promessa senza scampo
che ogni giorno ognuno
non sa di fare a sé stesso.
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Filippo Amadei ha vinto la prima edizione del Premio Rimini. Il 29 Marzo 2014 una giuria popolare di 500 studenti delle Scuole Superiori riminesi ha ascoltato la lettura dei sette finalisti e votato il vincitore. Oltre le ringhiere sarà pubblicato dall’editore Walter Raffaelli. Le prime 500 copie dell’opera saranno acquistate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e donate agli studenti della giuria popolare. Per informazioni www.parcopoesia.it

Fotografia dell’autore di Daniele Ferroni