Prisca Agustoni (Canton Ticino, Svizzera, 1975). Dal 1994 al 2002 vive a Ginevra dove si laurea in Letterature ispaniche e filosofia ottenendo inoltre un Master in Gender Studies con una tesi riguardante la rappresentazione della donna mulatta o nera nella poesia prodotta durante il movimento avanguardista cubano (poesia negra o negrismo) e nei paesi ispanici marcati dalla presenza della popolazione afro-discendente. Dal 2003 vive tra Juiz de Fora, in Brasile -dove insegna letteratura italiana e comparata all’Università- e la Svizzera. E’ poeta, prosatrice, drammaturga. Traduce in portoghese autori italofoni (Elisa Biagini, Fabio Pusterla, Milo De Angelis, Valerio Magrelli per citarne una manciata) e di lingua francese (Julien Burri); autori ispanici (Jenaro Talens, Alejandra Pizarnik, Alfonsina Storni). Traduce in italiano autori di lingua portoghese (Paula Tavares, ma anche molti contemporanei brasiliani) e francesi (Claire Genoux). Scrive in italiano, francese, spagnolo e portoghese o si auto-traduce. Tra le numerose pubblicazioni in prosa e poesia, si ricorda Poesie scelte (2000-2012) pubblicato nel 2013 da Giuliano Ladolfi Editore col sostegno di Pro Helvetia (Fondazione Svizzera per le Arti).
Prisca Agustoni
da L’ora zero
(inediti)
.
*
A strati si deposita come polvere sulle cose, sul vetro
la morte, sul vaso antico dai fiori rossi e gialli,
punto d’appoggio dello sguardo sulla soglia,
quasi dentro
a strati si deposita la memoria sugli specchi
per ripulirla bisogna spostarli, svitarne i chiodi
ascoltare le voci che chiamano dalle buca nelle mura
come mute bocche che invocano la pace
*
mentre palpano pizzi reggiseni e merletti
nel terzo cassetto
le sento scendere avide, le mani, su di me
lungo il collo
percorrono le vertebre
ridisegnano le curve
incespicano nel femore
finchè scema la voglia e mi gettano a terra
come una bambola la cui molla s’è incagliata
*
l’umidità s’infiltra passa dallo stucco alla pittura
si spande a chiazza come pietra lanciata
sullo specchio d’acqua, di lago, di paura
silenziosa presenza che avanza
come l’ansia morsica il tempo
la notte arriva e ci lascia insonni
e soli tali e quali a quando
da soli si nasce o si muore
.
Fotografia di proprietà dell’autrice