Agostino Cornali
Inediti
1.
Una testa sbagliata
la fronte troppo alta
i bulbi oculari sprofondati
nelle fosse esocraniche
e noi non possiamo accettarlo
noi quella testa la modelleremo
se necessario la fracasseremo.
*
Povera testa piena di fango
e di sillogismi
sleepyhead,
ti rinchiudiamo nell’orribile torre
ti priviamo del sonno
con i pensieri accecanti
noi carcerieri noi torturatori
ti dimostriamo infallibilmente
l’inesistenza di dio
della sua mano che adesso
ti afferra alla gola.
*
Il cagnolino nero sfuggito
a un sottobosco ancora umido e molle
ci seguì lungo il sentiero
– lo sentivamo ansimare alle spalle –
per tutto il pomeriggio
al rifugio scoprimmo una zecca
simile a una perla
incastonata nella testa
che lo obbligava a pensieri ossessivi.
*
I filamenti che secerne l’aracnotesta
acciaio incandescente
tela del ragno
che intrappola il ragno…
di quanto altro dolore
ha bisogno, professore?
2.
Se una fresca mattina d’autunno
passeggiando per le vie del quartiere
guarderete verso l’alto
potrete vederlo in ogni momento
il cielo lacerato
il bel cielo lombardo
preso a morsi, a unghiate.
*
Colonnello,
lei che conosce gli orizzonti
guardi oggi che cielo terso
sopra questa pianura
minuscola e nera
guardi le guglie del Duomo
svettanti
come lance puntate
contro i suoi bombardieri.
*
Ho perso la fede quando ho visto dio
un dio infelice
che si eccita alla vista del sangue
che sgancia bombe sui bambini delle scuole
il colonnello James B. Knapp
nato a Macomb, Illinois, nel 1915
è il suo profeta.
*
Ho ripensato al nostro quartiere
a com’era in quegli anni
e al signor Orati, l’orologiaio
che aveva il laboratorio
vicino al ponte della ferrovia
conosceva gli ingranaggi
l’agitarsi delle zampette d’ottone
sotto le pinze
ci hanno bombardato, ripeteva
hanno ucciso i nostri bambini.
Fotografia di proprietà dell’autore.