Mehmet Yashin – tre poesie inedite

YASHINMehmet Yashin (Nicosia, 1958) è attualmente il maggiore poeta vivente in lingua turca dell’isola di Cipro nonchè tra i maggiori poeti turchi contemporanei. E’ ospite di festival in tutto il mondo e per la sua poesia si muovono Consoli ed Ambasciatori. La sua scrittura attinge dalla cultura turca, greca e levantina e dalla lingua corrente quanto passata, sfociando in testi scritti in turco. E’ membro della famiglia cosmopolita di ciprioti e ha vissuta in prima persona il conflitto tra Grecia e Turchia che hanno diviso l’isola di Cipro (tutt’ora separata in due enclavi in conflitto). Ha studiato Relazioni Internazionali presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Ankara e ha conseguito un Master in Politica Storica all’Istituto di Scienze Sociali di Istambul. La sua prima raccolta di poesia fu messa al bando dalla giunta militare turca che mise in atto un colpo di stato nel 1980. Mehment Yashin viene deportato nel 1986 imputato di scrivere “poesia sovversiva”. Si rifugia in Inghilterra dove studia alla Birmingham University ottenendo successivamente un diploma dalla Midllesex University di Londra. Studia inoltre il greco all’Università di Atene. Nel 1993, quando l’ordine di deportazione decade, gli è consentito il rientro a Istanbul ma  rientra in Inghilterra ne 1996. Ha insegnato letteratura comparata turca e ciprriota nonchè scrittura creativa e traduzione in scariate università in Inghilterra, Turchia e Cipro. Dal 2002 vive tra Cambridge, Nicosa e Istanbul. Ha pubblicato un numero importante di raccolte di poesie, romanzi, raccolte di saggi nonchè 3 volumi di studio sulla poesia cipriota. E’ tradotto in una moltitudine di lingue  ed in italiano sono reperibili i seguenti titoli: Il drago ha anche le ali (poesia, trad. Rosita D’Amora, 2008), Le ore del confino (tra biografia e romanzo, trad. e prefaz.  Rosita D’Amora e Anna Lia  Proietti 2008), Il vostro fratello del segno dei pesci (prosa, trad. Rosita D’Amora e Anna Lia Proietti, 2010)

Mehmet Yashin
(inediti)
traduzioni di Rosita D’amora e Nicola Verderame 

 

 

Rüzgâr Tanr?s?
yashin 03
Rüzgâr tanr?s? konu?kand?r yaz sonlar?
ve keskindir sözleri,
a?açlar alttan alarak cevap verir ona.

Rüzgâr tanr?s? dalgalar gönderir
bulutu bisiklere bindirir
ça?layana k?rm?z? bir top atar sonra.

Rüzgâr tanr?s? ku?lar? yaratand?r
kelebekleri de var,
geceleyin da?da kristal ma?’ralar açar.

Rüzgâr tanr?s? en çok çocuklar? sever
saçlar?ndaki kurdelay? çözer
tuhaf bir ürperti salar içlerine de.

Rüzgâr tanr?s? yazl?k kiralar adalarda
ve ?srarla davet eder seni
i?ini mi?ini b?rak?p gelesin diye.

Rüzgâr tanr?s? kanarlar takar insana
ama yetmez yükseklere ç?kmaya
sen ruhunu haz?rlamam??san

uçmaya…

                                                  2010, Samothraki Adas?

 

 

 

Hayalet Bak?c?s?

San?l?r ki e?yaya gerek duymaz hayaletler.
Duvardan geçerler uçarcas?na
ve hat?rlanmalar? yeter sal?nmak için ortal?kta.
Hele bo? buldular m? seni bir
kaçmazlar kovsan da.
Onlar?n yatak-odas?d?r kuytu kö?eleri belle?in.
“Ha ordaym???m” dersin “Ha burda,
ne farkeder ki bir hayalet için
ben onu kendimle beraber ta??d?ktan sonra.”
Ama ta??nmay? sevmez hayaletler
ve öyle san?ld??? kadar basit de?il bu i?ler.
Yolculuk panik-atak yarat?r bir defa
onlar?n da travmalar? var, b?rak?lmak korkusu,
ayr?l?k sendromu, vesaire.
?öyle dü?ünüyor olabilir bir hayalet:
“O da giderse kim bakacak foto?raf?ma aynadan,
kim alacak tozumu,
kullanmaya al??t???m tabak çanak
yerinde bulunacak m? bakal?m geri geldi?imde?”
Fazlas?yla özen ister
i?levini y?t?rm?? eski e?yalar
art?k sadece hayaletlere ait olduklar?ndan.
En iyisi ba?kas?n?n endi?esine kulak vermek
tuhaf?na gitse de, gözetmek
ötekinin ihtiyac?n? da.
Kendi yolunda yürüyebilmek istiyorsa
iyi bir hayalet bak?c?s? olmal? insan
ve çocukluk hayaletine göz kulak olmal? en çok da.

                                                  2009, Lefko?a

 

 

Ba?kas?n?n Sözleri
yashin 02
Geceleyin odama geldi yine hayali
rüya diyecektim, gerçekti:
“Kendini yaln?z sanma” dedi “burada biri var.
Hadi kalk, kap?y? ac da gireyim”.

Tutu?tukça tutu?an ate?ler yak?p
i?aret etti: “?çine gir bakal?m!
Ve hiçbir ?ey de söyleme, yaln?zca dinle
ki alevden dil kesilsin gül.”

A?ktan ba?ka ?ey korkutmuyordu beni.
“Ba?ka ?ey yok ki dedi art?k kendini b?rak,
ben söylüyorum sen yaz:
Bu sözü bana da söyleten ba?kas? var”.

                                                   2009, Cambridge-Lefko?a

 

 

traduzioni dal turco di Rosita D’amora e Nicola Verdrame

 

 

Il custode dei fantasmi

Tutti pensano che ai fantasmi non serva alcun oggetto.
Attraversano i muri fluttuando e basta evocarli
perché si aggirino ondeggiando.
Una volta che ti hanno trovato libero
 non se ne andranno nemmeno se li scacci.
La loro stanza da letto è negli angoli più oscuri della memoria
“Essere qui o là”, ti verrebbe da dire
“che differenza farà mai per un fantasma
se traslocando l’ho portato con me?”
Ma i fantasmi non amano i traslochi
 e la questione non è semplice quanto si pensi.
Per cominciare, i viaggi provocano in loro attacchi di panico
e hanno i propri traumi, temono l’abbandono,
soffrono di sindrome da separazione e così via.
Un fantasma può metterla così:
“Se anche lui se ne va chi guarderà la mia foto nello specchio,
chi raccoglierà la mia polvere
e il piatto di terracotta che uso di solito
sarà ancora al suo posto al mio ritorno?”
Richiedono la massima attenzione
i vecchi oggetti non funzionanti
perché appartengono ai fantasmi.
La cosa migliore è fare attenzione
alle apprensioni altrui, per quanto bizzarre,
rispettando i bisogni degli altri.
Se vuole procedere per la propria strada
l’uomo deve prendersi buona cura del fantasma
soprattutto del fantasma dell’infanzia.

                                                  2009, Nicosia

                                                  (traduzione di Nicola Verderame)

 

Il dio del vento
yashin 01
Il dio del vento è loquace quando l’estate va finendo
e le sue parole sono pungenti,
gli alberi gli rispondono gentili.

Il dio del vento fa arrivare le onde
spinge le nuvole su bicicletta
poi lancia una palla rossa alla cascata.

Il dio del vento dà vita agli uccelli
e alle farfalle,
in montagna di notte schiude caverne di cristalli.

Il dio del vento predilige i bambini
tra i loro capelli slega nastrini
e sprigiona in loro uno strano brivido.

Il dio del vento affitta case sulle isole d’estate
ti invita, insiste
lascia stare tutto e vieni qui ti dice.

Il dio del vento cuce ali sulle persone
ma questo non basta a farti sollevare
se non la tua anima non è pronta

a volare…

                                                  2010, Isola di Samotracia

                                                  (traduzione di Rosita D’Amora)

 

Le parole di un altro

Nottetempo la sua immagine è tornata nella stanza
l’avrei detta un sogno, era reale:
“Non crederti solo”, ha detto, “c’è qualcuno qui
con te. Alzati, su, apri la porta e lasciami entrare.”

Accendendo fuochi al tocco, infiammando
mi punta: “Entra, su! E non dire nulla, ascolta
soltanto, si accenda la rosa
mentre il cuore si scolora.”

Niente mi faceva più paura dell’amore.
“Non c’è niente altro”, ha detto, “lasciati andare,
su, io detto e tu scrivi:
Qualcun altro mi fa pronunciare queste parole.”

                                                  2009, Cambridge-Nicosia

                                                  (traduzione di Nicola Verderame)

 


Mehmet Yashin (Nicosia, 1958) è attualmente il maggiore poeta vivente in lingua turca dell’isola di Cipro nonchè tra i maggiori poeti turchi contemporanei. E’ ospite di festival in tutto il mondo e per la sua poesia si muovono Consoli ed Ambasciatori. La sua scrittura attinge dalla cultura turca, greca e levantina e dalla lingua corrente quanto passata, sfociando in testi scritti in turco. E’ membro della famiglia cosmopolita di ciprioti e ha vissuta in prima persona il conflitto tra Grecia e Turchia che hanno diviso l’isola di Cipro (tutt’ora separata in due enclavi in conflitto). Ha studiato Relazioni Internazionali presso la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Ankara e ha conseguito un Master in Politica Storica all’Istituto di Scienze Sociali di Istambul. La sua prima raccolta di poesia fu messa al bando dalla giunta militare turca che mise in atto un colpo di stato nel 1980. Mehment Yashin viene deportato nel 1986 imputato di scrivere “poesia sovversiva”. Si rifugia in Inghilterra dove studia alla Birmingham University ottenendo successivamente un diploma dalla Midllesex University di Londra. Studia inoltre il greco all’Università di Atene. Nel 1993, quando l’ordine di deportazione decade, gli è consentito il rientro a Istanbul ma  rientra in Inghilterra ne 1996. Ha insegnato letteratura comparata turca e ciprriota nonchè scrittura creativa e traduzione in scariate università in Inghilterra, Turchia e Cipro. Dal 2002 vive tra Cambridge, Nicosa e Istanbul. Ha pubblicato un numero importante di raccolte di poesie, romanzi, raccolte di saggi nonchè 3 volumi di studio sulla poesia cipriota. E’ tradotto in una moltitudine di lingue  ed in italiano sono reperibili i seguenti titoli: Il drago ha anche le ali (poesia, trad. Rosita D’Amora, 2008), Le ore del confino (tra biografia e romanzo, trad. e prefaz.  Rosita D’Amora e Anna Lia  Proietti 2008), Il vostro fratello del segno dei pesci (prosa, trad. Rosita D’Amora e Anna Lia Proietti, 2010)
Fotografia di proprietà dell’autore tratta dal suo sito personale (qui)
 
Rosita D’Amora insegna Lingua e Cultura Turca presso l’Università del Salento. Di Mehmet Yashin ha tradotto il romanzo Soyda??n?z Bal?k Burcu ( Il vostro fratello del segno dei pesci, 2010) e l’antologia poetica Il drago ha anche le ali (2008). Ha inoltre pubblicato numerosi saggi di argomento storico e letterario relativi alla Turchia moderna e contemporanea, insieme a un Corso di Lingua Turca pubblicato da Hoepli nel 2012.

Nicola Verderame (1984) è Doctoral Fellow presso la Berlin Graduate School Muslim Cultures and Societies, dove conduce una ricerca sull’architettura ottomana. Vive tra Berlino e Istanbul. Traduce principalmente poesia contemporanea turca in italiano. Collabora con la rivista turca “Nota del Traduttore” (“Çevirmenin Notu”) e gestisce il blog “Defter – Poesia turca contemporaneaturca contemporanea” dedicato ai poeti viventi che si esprimono in turco.