Wojciech Bonowicz
(inediti)
traduzione dal polacco di Riccardo Campion
Mój sen z zegarkami
Jedli?my zegarki z blaszanych misek.
Zegarki by?y z oczami jak wszystko w gu?agu
z ka?dej szpary patrzy?o na nas zamarzni?te oko.
Zmarli szli spa? w bruzdach albo na dnie rzeki. Nikt nie mia?
zegarka na r?ce. To by?o nasze jedyne po?ywienie.
Poza tym lód którego nie da?o si? poruszy?
?ciana lodu na której o ?wicie ko?ysa? si? mój oddech.
Ho sognato orologi
Mangiavamo orologi in ciotole di latta.
Gli orologi avevano occhi come tutto nel gulag
da ogni fessura ci guardava un occhio assiderato.
I morti andavano a dormire nei solchi o sul fondo del fiume. Nessuno aveva
l’orologio al polso. Era il nostro unico cibo.
E poi il ghiaccio che non si poteva spostare
un muro di ghiaccio dove all’alba ondeggiava il mio respiro.
Ognik
Na tym pustkowiu ostatni autobus
to ostatnie ?wiat?o. Niebo rzadko si? przeciera
ale nawet wtedy nie wiadomo dlaczego
w mokrej trawie nie odbija si? ksi??yc.
W ciemno?ci znikaj? drogi ostatnie szepty
chowaj? si? do swoich norek.
Je?eli chcesz i?? mo?esz i??. Je?eli si? po?o?ysz
b?dziesz zdziwiony jak szybko znajdziesz si? tam
dok?d si? wybra?e?.
Fuoco fatuo
L’ultimo autobus in questo deserto
è l’ultima luce. Il cielo di rado si rischiara
ma anche allora per chissà quale ragione
sull’erba umida non si riflette la luna.
Al buio svaniscono le strade gli ultimi sussurri
si ritirano nelle loro tane.
Puoi andare se vuoi. Se ti corichi
sarai stupito di trovarti così presto
dove eri diretto.
Pokój
Zas?aniam r?k? nie lubi?
kiedy wchodz?. Nie zamykam drzwi
ale z?o?ci mnie gdy wchodz? bez pukania
kiedy pisz?. Zas?aniam r?k? kartk?
nie chc? ?eby widzieli mnie
rozebranego
jak ta?cz?
jak powoli
wydobywam si? z grobu.
W drzwiach stoi nowe ?ycie. Mówi
do mnie dziwi si?
tej przemianie.
La stanza
Lo copro con la mano non mi piace
quando entrano. Non chiudo la porta
ma mi irrita se entrano senza bussare
quando scrivo. Copro il foglio con la mano
non voglio che mi vedano
svestito
mentre ballo
mentre riemergo
lentamente dalla tomba.
Sulla porta c’è una nuova vita. Mi
parla la sorprende
questa trasformazione.
Fotografia di proprietà dell’autore.
Riccardo Campion (Alessandria, 1966) ha studiato letteratura polacca all’Università di Genova, allievo di Pietro Marchesani. Ha effettuato soggiorni di studio all’Università di Varsavia e si è specializzato in filologia slava con una tesi di laurea sulle redazioni slavo-occidentali e rutene dei testi biblici slavi. Ha un master in traduzione. Traduce da varie lingue fra cui il russo e il polacco. Ha collaborato come traduttore e redattore a ricerche storiografiche e progetti di ricerca universitari in ambito sociologico.
Per Atelier ha tradotto Marcin ?wietlicki e Tadeusz Ró?ewicz .
Nel dicembre 2014 si è presentata una selezione di suoi testi.