Novella Torre
da Quel poco nostro sangue (2013-14)
(inediti)
come tu non mi avessi mai
parlato vissuto un solo momento
accanto, come niente
fosse successo, o mi fosse permesso
dimenticare d’un tratto
tutto cambiato da quasi intero
a spezzato, da bianco a nero
come se quanto detto fosse stato
immaginato ma in fondo non vero
sentito annusato come
qualcos’altro o da altri raccontato
come tu non fossi
mai stato
*
per trovarsi ancora occorre perdersi
l’ombra, lo spessore della pelle
camminare sulle rive di un lago
buio come la tua casa. Sei certo? Forse
non hai capito quanto poco
costo, quanto vale la distanza
Per i pochi minuti spesi a stringere
i nervi delle braccia come rami
ci è scorso accanto un anno come un fiume
si colma trabocca si dissecca
non siamo fatti dello stesso pane
l’infinito ci riguarda come una minaccia
*
sui ripiani raccogli utensili
semi e dispense che ti nutrono,
quando io vengo a mancare.
Dentro nascondi anche qualcosa
di nero, di sbarrato: il contenuto
di una soffitta minaccia di spalancarti
come un guscio. Chiusa in una cassa
tra il rumore e la ruggine, gratto il fondo
ma niente negli angoli
che ci separano se non la carta
e la plastica dei nostri involucri.
Chiudimi. Tu non sei ancora
memoria, io non posso contenerti
Fotografia di proprietà dell’autrice