Federica Giordano
Tre inediti
Un pensiero più di ogni altro mi perseguita:
che siano venduti gli innocenti
e che il loro sguardo di animale
sia trafitto dal male sotterraneo.
Un’idea torrida che si innalza come un’età,
come un obelisco.
*
Un’abbondanza in me continua a morire.
Lei mi guarda da lontano, come un’ostrica
che dagli abissi non sospetta il mondo.
Cresce nel segreto.
Da dove io sono, riuscire a guardarla è un dolore.
In un pascolo una pecora ingoia un filo d’erba
e una fonte si prosciuga.
Mentre noi abitiamo le nostre gabbie quotidiane,
prepotente l’esistenza fa una rivoluzione
che ci lascia impreparati:
continua ad essere dov’è.
Un leone che una volta ruggiva,
resta flessuoso dietro le sue sbarre,
con l’occhio che conserva un talento immobile.
La preghiera acuta del suo muscolo
apre un guado nella nostra vena.