Edimilson de Almeida Pereira (1963) é nato e cresciuto nello stato brasiliano del Minas Gerais. Ha preso parte al gruppo di letteratura ABRE ALAS che, attivo durante gli anni ottanta, pubblicava la rivista letteraria DLIRA e organizzava manifestazioni in piazze pubbliche, di letture poetiche e contro la dittatura militare. Ha pubblicato più di venti sillogi di poesia, alcune delle quali riconosciute con importanti premi nazionali. Docente di letteratura portoghese presso l’Università Federale de Juiz de Fora, è antropologo e ha all’attivo numerose pubblicazioni saggistiche nell’ambito della cultura popolare rurale brasiliana e delle sue pratiche religiose sincretiche. Tra le sue più recenti pubblicazioni citiamo la silloge Homeless, Mazza, 2010. Per il 2015 è prevista la pubblicazione di 4 libri di poesia. I testi qui riuniti appartengono alla raccolta inedita MAGINOT, O. In italiano esistono due antologie tradotte da Prisca Agustoni : il corpo dissonante (Viganello, Alla chiara fonte, 2008) e L’albero dei nomi (Torino, Edizioni Torino, 2009).
Edimilson de Almeida Pereira
da Maginoto
(inediti)
Traduzione dal portoghese di Prisca Augustoni
ORANGE
Oito homens
espraiam o betume.
Abril. Oito batutas*
asfaltam as ruas no sol
de meio-dia. A vida desliza
sobre o corpo-leblon
dos homens azuis,
elegantes em sua pele laranja.
Uma saudação ao século
que aprecia a força
e tem a máquina por
logomarca. A bela da tarde
desliza sobre a lona
azul dos homens laranjas.
Uma contenda, porém,
se avia: oito batutas
(dos que não viram paris)
levantam do asfalto uma
flor,
signo insuspeito da náusea.
ORANGE
Otto uomini
sparpagliano il catrame.
Aprile. Otto specialisti*
asfaltano le strade sotto il sole
del mezzogiorno. La vita scivola
sul corpo-leblon
degli uomini blu,
eleganti nella loro pelle arancione.
Un saluto al secolo
che apprezza la forza
e ha la macchina per
logo. La belle de jour
scivola sulla tela
blu degli uomini in arancio.
Una contesa, però,
inizia: otto specialisti
(di quelli che non videro mai Parigi)
alzano dall’alsfalto
un fiore,
segno innocente della nausea.
* l’espressione originale oito batutas ha un doppio senso impossibile da rendere in italiano. “Batuta” nel linguaggio colloquiale brasiliano, indica una persona specialista in determinata azione, di qualsiasi genere; ma “oito batutas” era anche il nome del gruppo di musica formato da 8 musicisti di colore tra i quali il famoso Pixinguinha, che durante gli anni venti suonarono anche a Parigi e il cui repertorio era formato dal genere choro (o chorinho).
BODAS
A altura da família se afirma,
apesar do tempo. Ei-lo, sem os dentes,
na pose do pai com os filhos.
O sangue é a grei dos que se estiram
em direção incerta e permanecem
em roupas de domingo.
Certas horas não preanunciam
o embarque, negociam apenas o temor
e o apreço pela lembrança.
São horas que forjam a intimidade
quando ela não mais houver.
O pai e os filhos se pertencem, em algum
desses lapsos, embora outra
família (toda de ausência) se prepara.
NOZZE
Il valore della famiglia s’afferma,
nonstante il tempo. Eccolo, senza denti,
posando da padre coi figli.
Il sangue é il gregge di coloro che vanno
in direzione incerta e restano
coi panni della domenica.
Certe ore non preannunciano
l’imbarco, ma negoziano solo il timore
e il caro ricordo.
Sono ore che forgiano l’intimità
quando questa non c’è più.
Il padre e i figli si appartengono, in uno
di questi sprazi, anche se un’altra
famiglia (composta d’assenze) si prepara.
UM OPERÁRIO LÊ
Um livro de poemas sobre operários
e lamenta: – Não nos conhecem.
Vão às colunas de tebas, ao inferno,
os poetas. Alguns com bolsas
do governo, outros que não tecem,
pagam do próprio bolso. Em
tudo se parecem, até no bom senso
de saberem: “Vamos ao mar, porém,
separados. Transidos de metáforas,
os poetas; pela história, o operário”.
Um operário lendo à porta da fábrica
(coisa rara) ilustra os livros
do ensino médio, rende trabalhos
que servirão de fundo aos armários.
Por que um operário e mais de cem
os poetas? Talvez o nome na capa
multiplique o homem
e os homens atrás da máquina
sejam outra peça da engrenagem.
No entanto, o poema lido trabalha.
UN OPERAIO LEGGE
un libro di poesie sugli operai
e reclama – non ci conoscono.
Vanno alle colonne di Tebe, all’inferno,
i poeti. Alcuni con borse
del governo, quelli che non filano,
pagando con il proprio borsello. In
tutto s’assomigliano, persino nel buon
senso perché sanno: “Andiamo al mare, ma
separati. Inzuppati dalle metafore,
i poeti; dalla storia, l’operaio”.
Un operaio che legge all’uscita della fabbrica
(fatto raro) illustra i libri
della scuola media, rende lavori
che serviranno come fondo per gli armadi.
Perchè un operaio e più di cento
i poeti? Forse il nome sulla copertina
moltiplica l’uomo
mentre gli uomini dietro alla macchina
sono solo un altro pezzo dell’ingranaggio.
Tuttavia, la poesia letta lavora.
Edimilson de Almeida Pereira (1963) é nato e cresciuto nello stato brasiliano del Minas Gerais. Ha preso parte al gruppo di letteratura ABRE ALAS che, attivo durante gli anni ottanta, pubblicava la rivista letteraria DLIRA e organizzava manifestazioni in piazze pubbliche, di letture poetiche e contro la dittatura militare. Ha pubblicato più di venti sillogi di poesia, alcune delle quali riconosciute con importanti premi nazionali. Docente di letteratura portoghese presso l’Università Federale de Juiz de Fora, è antropologo e ha all’attivo numerose pubblicazioni saggistiche nell’ambito della cultura popolare rurale brasiliana e delle sue pratiche religiose sincretiche. Tra le sue più recenti pubblicazioni citiamo la silloge Homeless, Mazza, 2010. Per il 2015 è prevista la pubblicazione di 4 libri di poesia. I testi qui riuniti appartengono alla raccolta inedita MAGINOT, O. In italiano esistono due antologie tradotte da Prisca Agustoni : il corpo dissonante (Viganello, Alla chiara fonte, 2008) e L’albero dei nomi (Torino, Edizioni Torino, 2009).
Fotografia di proprietà dell’autore
per Atelier rivista si è occupata di Pierre Lepori (qui)