Mariella De Santis
(inediti)
GLI ENTUSIASMI IMPERFETTI
Manca poco all’arrivo del giorno
in cui ci commuoveremo per come eravamo
per gli entusiasmi imperfetti che davano ali
all’eccesso, allo scompiglio chimico necessario
a stare viventi, vaganti, ridenti.
Noi sapevamo che più tristi, più spenti, più veri
avremmo forse reso più rapido il nostro saluto al mondo.
(Roma, 2015)
Fondali
Avessimo avuto trenta anni in due
facile sarebbe stato dirsi: tu stai a me
come l’ancora al fondale.
Ma ora che gli anni miei con quelli tuoi
d’abbondanza il secolo oltrepassano,
dovere è allontanare dal nobile il ridicolo.
Stiamo ora incagliati, questo è vero
un tempo fluttuanti, di vigore vestiti,
ci sfiorammo e con delicatezza
evitammo sapendo di noi l’azzardo.
Noi che ogni giorno un pensiero
dedichiamo a chi del mare ha conosciuto
l’angoscia e la deriva, a chi nel suo ventre gettato
mai è approdato, stiamo in preghiera raccolti
incagliati uno nel pensiero dell’altro e del mondo
che in noi rifugiato alla pietà per i vivi e i morti chiama.
Tra il mare e la terra
I
Un tuo colpo di tosse risponde al mio
Modo strano di dirsi: ci siamo.
Quell’aria che ci manca, quella strettoia del respiro
Sono codice privato, alfabeto di navigatori votati al largo
Dove occhio non raggiunge il disegno della bracciata
Guidata a fendere traversa la corrente.
II
Tu che sei passo e follia
Luce intermittente e libertà dal rancore
Forse ancora sarai ascolto di uccelli palustri
Ti chiama il tempo e chiede a te verso te una carezza,
Un affondo dolce del pedale
Un saluto senza bisogno d’armi al mondo
Che vivi in forma umana ci accolse
III
Non vedere, sorella a me per patria marina,
in quella distesa di mutevoli azzurri
al tuo terrazzo prossima,
mancanza di immenso, di azzardo
di richiamo alla sfida, al lancio dell’arpione.
Sia la tua carne custodia del nuoto leggero che pure
Bene ci fece e osserva, osserva come le nostre parole
Lasciate ai fondali, di vigore coprano i corpi giovani
cari agli dei, quegli stessi che attraverso me e te
una domenica mattina, a lungo parlarono.
Mariella De Santis è nata sul mare di Bari in un raro giorno di neve nel 1962. Ha visstuo lungamente a Milano prima di trasferirisi a Roma. Collabora con case editrici, riviste, centri di ricerca. Ha curato rassegne culturali con particolare attenzione all’intreccio dei saperi e dell’esperienze. Partecipa a festivals e readings poetici in Italia e all’estero. Ha ideato e curato alcune collane letterarie per una casa editrice elvetica e per Outis, Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, le rassegne Intravisioni (Milano,Arianteo,1999) e Tramedautore per la sezione poesia (Milano teatri Arsenale, Verdi, Filodrammatici, Palazzo della Triennale edizioni 2001,2002,2003). E’ stata componente della redazione della rivista Manocomete, diretta da Giancarlo Majorino oltre che tra le fondatrice della rivista Il Monte Analogo e coordinatrice redazionale del semestrale di civiltà poetiche Smerilliana. Ha intensamente scritto sia prosa che drammaturgie per il teatro; ha scritto radiodrammi per la Radio Nazionale Croata e per la RSI Radiotelevisione della Svizzera Italiana e collabora con radio italiane per inserti culturali. Con Gilberto Finzi è curatrice di Menhir, il volume che raccoglie l’opera omnia di Delfina Provenzali (Milano, Archivi del 900, 2004). Imponente infine la produzione in poesia che negli anni è stata premiata con importanti riconoscimenti. Tra i numerosi titoli si ricorda il pluri-riconosciuto La cordialità (Varese, Nomos Edizioni, 2014).
Fotografia dell’autrice di Dino Ignani.