Sarah Talita Silvestri, Kenosis – Inediti

Sarah Talita Silvestri (Palermo 1982) vive a Bra, in provincia di Cuneo. È laureata in Archeologia e Storia antica presso l’Università degli Studi di Torino, si occupa di numismatica antica e collabora con associazioni culturali e musei; è docente presso la Scuola Secondaria.

 

KENOSIS

 

“Withhold no atom’s atom or I die”
John Keats

Signore, se potessi legarti a un salice
o soffocarti nell’antro, in una stretta,
entro vicoli ciechi, dove schiudo
silenzio,

se potessi contenerti liquefatto,
in punta di piedi mi farei spiraglio.
Recisa la testa a bucranio, la solleverei,
in alto, per guardarti dentro.

 

*

 

Oscena l’anamnesi, repente
se respiro ad ossa scomposte,
si bagna la cotta dietro le palpebre,
si protrae l’abluzione nel tuo palmo-lebete
che non sfiata lo stoppino,
arde in difetto, è il monogramma eretto
sul labarum in processione.

Qui il calibro delle azioni a corsoio
sostiene la sagoma che pende
ad ogni Amen.

 

*

 

– Sei abile androgino rimorso.
Quando la mano liscia le corde, si ferma
a ingiusta distanza per divinare le colpe.
I tasti interrotti li senti addosso,
sono bipenni alla gola.

Resti fermo nell’acerra,
evapori le vene e resti fermo.

Il silenzio è messo indecoroso,
lo sai, parla la lingua dimessa.
Ne afferri i segni sconnessi e
sulla via del cranio sconti la pena.

 

*

 

“C’era la luce e c’era l’ombra”,
la gloria sulla prua ormeggiava
la volta, il pinnacolo di una mina.
– Scivola,
i miei angeli ti sostengono,
loricati i piedi,
sopra cuspidi e braci
oboli e spiedi infilzati.
Il volo ha il tuo odore all’alba,
quando il sonno non vince la voce che conto,
le teste diademate
i miei volti a metà
ed io mi allungo ma mai abbastanza.

 

*

 

Essere pronuncia semplice
del non detto
meraviglia uscita dal grido
che echeggia tra le fessure
Risplendere sulla mano tesa
a chiudere parole
Divina inerme, distacco imbandito
oceano asse. Uscire e rimanere
detta
solo al tocco, allo sciabordio
di labbra bagnate
asciugate per misericordia
ricongiunte dal martirio
o dalla visione
Essere inespresso che invoca il taciuto
idrofora di un passato immemore
e spazio elefantino tra due sì
Esistere fin dove arriva il tuo pensiero,
fin dove la soglia si estende
come condanna sull’eterno.