Grace Cavalieri è una poeta italo-americana e conduttrice del programma radio “The poet and the poem” emesso dalla National Public Radio per la Library of Congress. E’ l’autrice di numerose raccolte di poesia, tra le quali si ricordano Poems: New and Selected (1994), Pinecrest Rest Heaven (1998) e Greatest Hits, 1975-2000 (2002). La sua raccolta Poems in the Voice of Mary Wollstonecraft (2004) è stata insignita del Patterson Poetry Prize. Water on the Sun (2006) è vincitrice del Bordighera Poetry Prize. Tra le raccolte si ricordano inoltre Anne Nicole: Poems (2006) e Sounds Like Something I Would Say (2010). Tra gli altri riconoscimenti estesi a Grace Cavalieri, si menzionano la Corporation for Public Broadcasting Silver Medal, la Columbia Award assegnatagli dalla Folger Shakespeare Library nonché l’Allen Ginsberg Poetry Award. Vive ad Annapolis, nel Maryland.
Grace Cavalieri
(inediti)
traduzione dall’inglese di Sabine Pascarelli
LETTERS
If you ask what brings us here,
staring out of our lives
like animals in high grass,
I’d say it was what we had in common
with the other—the hum of a song we
believe in which can’t be heard,
the sound of our own
luminous bodies rising just behind the hill,
the dream of a light which won’t go out,
and a story we’re never finished with.
We talk of things we cannot comprehend
so that you’ll know about
the inner and the outer world which are the same.
Someone has to be with us in this,
and if you are, then,
you know us best. And I mean all of us,
the deer who leaves his marks behind him
in the snow, the red fox moving through the woods.
The same stream in them is in us too
although we are the chosen ones who speak.
Please tell me what you think cannot be sold
and I will say that’s all there is:
the pain in our lives
…the thoughts we have…
We bring these small seeds.
Do what you can with them.
What is found in this beleaguered
and beautiful land is what we write of.
LETTERE
Se chiedi cosa ci porta qui
a guardare fuori dalle nostre vite
come gli animali nell’erba alta,
direi, era ciò che avevamo in comune
con l’altro – il sussurro impercettibile di una canzone
nella quale crediamo,
il suono dei nostri
corpi luminosi nascenti dietro la collina,
il sogno di una luce che non si spegnerà
e una storia che mai finirà per noi.
Parliamo di cose che non riusciamo a comprendere
affinché tu conosca il mondo
interno ed esterno uguali.
Qualcuno deve essere con noi in questo,
e se ci sei, allora,
ci conosci bene. E intendo tutti noi,
il cervo che lascia dietro a se l’impronta
nella neve, la volpe rossa che attraversa i boschi.
Lo stesso fluire che è in loro è anche in noi,
benché siamo noi i prescelti che parlano.
Dimmi cosa pensi non sia vendibile,
e io dirò, è solo questo:
il dolore nelle nostre vite
…i pensieri che abbiamo…
portiamo questi piccoli semi.
Fai il possibile con loro.
Ciò che si trova in questa bella e
assediata terra è ciò di cui scriviamo.
THE FIRST
Mrs. Conti was the first
blonde Italian I ever knew
she didn’t have any children
she was the first
who had a husband
with a mistress
Mr. Conti was the first man
with money enough
to have a mistress
whiskey money
he bootlegged whiskey once
and now, a czar in Trenton
his wife could drive a car
Mrs. Conti was
the first one of our friends
with free time and her own car
she’d visit our house on Thursdays
“Poor Veronica”
my parents would say—poor Veronica
she had purses of every color and size
purses were no problem for Mrs. Conti
she gave me all the old ones
smelling of tobacco and perfume
Veronica was the only woman
I’d ever seen
smoke a cigarette
at least in those days
except in the movies
the black patent leather purse
was my favorite
a gold satin lining
shiny and fine
kept in tissue by my paper dolls
filling the room with a mysterious scent
once I put my Sonja Henie doll inside
she came out covered with smoke
adultery, sadness
and lust
beautiful Sonja
her strong muscles
her upraised arms
her tiny sparkling skirts
smooth legs
strong knees
a skater who could cut figures with the angels
a natural blonde
clean and able
a champion
she could drive a car anywhere she wanted
she didn’t have to fill her time on Thursdays.
LA PRIMA
Sig.ra. Conti era la prima
italiana bionda che ho mai conosciuto
non aveva figli
era la prima
che aveva un marito
con un’amante
Sig. Conti era il primo uomo
con abbastanza soldi
da avere una amante
whisky denaro
una volta produceva whisky di contrabbando
e ora, uno zar a Trenton
sua moglie poteva guidare un’ auto
Sig.ra Conti fu
la prima dei nostri amici
con tempo libero e una propria auto
veniva a casa nostra di giovedì
“povera Veronica”
dicevano i miei genitori—povera Veronica
aveva borsette di ogni colore e misura
borsette non erano un problema per la Sig.ra Conti
mi dava tutte le sue vecchie
che sapevano di tabacco e profumo
Veronica era l’unica donna
che avevo mai visto
fumare una sigaretta
almeno in quei tempi
eccetto nei film
la borsetta di pelle in vernice nera
era la mia preferita
una fodera di raso dorato
lucente e raffinata
avvolta in carta fine vicino alle mie bambole di carta
riempiva la camera con un profumo misterioso
quando ci misi la mia Sonja Henie bambola
uscì avvolta di fumo
adulterio, tristezza
e concupiscenza
bella Sonja
i suoi forti muscoli
le sue braccia alzate
le sue piccole gonne scintillanti
gambe lisce
forti ginocchia
una pattinatrice capace di fare figure come gli angeli
una bionda naturale
curata e competente
una campionessa
poteva guidare una macchina ovunque volesse
non doveva riempire i suoi giovedì.
TOMATO PIES, 25 CENTS
Tomato pies are what we called them, those days,
before Pizza came in,
at my Grandmother’s restaurant,
in Trenton New Jersey.
My grandfather is rolling meatballs
in the back. He studied to be a priest in Sicily but
saved his sister Maggie from marrying a bad guy
by coming to America.
Uncle Joey is rolling dough and spooning sauce.
Uncle Joey, is always scrubbed clean,
sobered up, in a white starched shirt, after
cops delivered him home just hours before.
The waitresses are helping
themselves to handfuls of cash out of the drawer,
playing the numbers with Moon Mullins
and Shad, sent in from Broad Street. 1942,
tomato pies with cheese, 25 cents.
With anchovies, large, 50 cents.
A whole dinner is 60 cents (before 6pm).
How the soldiers, bussed in from Fort Dix,
would stand outside all the way down Warren Street,
waiting for this new taste treat,
young guys in uniform,
lined up and laughing, learning Italian,
before being shipped out to fight the last great war.
TOMATO PIES, 25 CENTS
Li chiamavamo tomato pies, in quei giorni,
prima che venisse la pizza,
nel ristorante di mia nonna,
a Trenton New Jersey.
Mio nonno sta facendo polpette
nel retro. Aveva studiato per diventare prete in Sicilia, ma
poi salvò sua sorella Maggie dal sposare un tipo cattivo
venendo in America.
Zio Joey sta arrotolando l’impasto e ci mette la salsa.
Zio Joey è sempre tirato a lucido, di nuovo
sobrio, con una camicia inamidata bianca, dopo
essere stato riconsegnato a casa dai poliziotti ore fa.
Le cameriere si servono
manciate di monete dal cassetto
per giocare numeri con Moon Mullins
e Shad, mandati qui da Broad Street. 1942,
tomato pies con formaggio, 25 cents.
Grandi, con acciughe, 50 cents.
Una cena intera, 60 cents (prima delle 18).
E come i soldati che arrivano con gli autobus da Fort Dix
fanno la fila fuori, lungo tutta Warren Street,
aspettando la sorpresa di questo sapore nuovo,
ragazzi giovani in uniforme,
in riga e ridendo imparavano l’italiano,
prima di imbarcarsi per combattere l’ultima grande guerra.
Grace Cavalieri è una poeta italo-americana e conduttrice del programma radio “The poet and the poem” emesso dalla National Public Radio per la Library of Congress. E’ l’autrice di numerose raccolte di poesia, tra le quali si ricordano Poems: New and Selected (1994), Pinecrest Rest Heaven (1998) e Greatest Hits, 1975-2000 (2002). La sua raccolta Poems in the Voice of Mary Wollstonecraft (2004) è stata insignita del Patterson Poetry Prize. Water on the Sun (2006) è vincitrice del Bordighera Poetry Prize. Tra le raccolte si ricordano inoltre Anne Nicole: Poems (2006) e Sounds Like Something I Would Say (2010). Tra gli altri riconoscimenti estesi a Grace Cavalieri, si menzionano la Corporation for Public Broadcasting Silver Medal, la Columbia Award assegnatagli dalla Folger Shakespeare Library nonché l’Allen Ginsberg Poetry Award. Vive ad Annapolis, nel Maryland.
Fotografia di Dan Murano tratta da The Washington Post