A MIA FIGLIA
Per trovarti o sentirti non occorre nemmeno mettermi le mani in tasca o frugarmi in cuore
Ė semplice come uno dei tanti cieli sereni dell’anno
Come la nuvola leggera come in saluto tranquillo
Non mi spremo più basta richiedermi a me stesso con un sorriso
Prova a farlo anche tu attraverso di me per ora
Tu dammi la forza dei piedi tuoi che vanno incontro alla vita che vogliono
La passione di cui dubiti ma dentro cui danzi con leggerezza dubbiosa
La forza dietro la tua mascherina che sfonda la maschera ma non il dubbio
Dammi quel che ti avanza e a te sembra non sia mai sufficiente
Dammi il tuo abbraccio dove ancora dubiti malgrado l’impeto della passione
Io mi chiudo nella mitezza della mia tristezza per spingermi meglio verso te
Dammi la spinta a rivestirmi della vita di tutti i luoghi e della conoscenza diversa
Abbiamo magazzini in noi pieni di tutto sfruttiamoli per il poco che insiste a mancare
Costi quel che costi spelliamoci i nervi ed i muscoli per arpionare il fondo delle acque della terra e del cielo
Mi basterebbe essere per te il bicchiere d acqua nel momento della siccità e restare il bicchiere vuoto
dimenticato
Ma non temere continuerò a riempirmi di acqua per toglierti la sete se avrai ancora sete.
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12 ottobre 2017
Vorrei rincorrerti fin dentro I colori delle acque
E circumnavigarti eternamente il petto
Naufragare nel guanto di velluti del tuo basso ventre
Annebbiare di sorrisi le nebbie tristi della. Morte
***
3 novembre 2016
Non conosco le rive dove porti i tuoi silenzi lussuosi e i tuoi sguardi pietosi
Vivi le tue scene solitarie con sipari di rose e personaggi illustri quasi veri
Affumicata da. Passioni che non ne possono più del tuo sangue
una Eva rimasta con la mela in mano senza tentazione
Invano Adamo cerca il tuo abbraccio e una promessa
Hai cambiato giardino non ami la vita eterna
Si incrinano le coppe in cui bevi
Il serpente ha pietà di te non ti tenta nemmeno
Per non lasciarti intuire tentazioni d amore
Non c’è una sirena più sola di te in tutti i mari
T Incendi. Al tramonto di benevolenti oscurità
Il vino degli dei cerca le tue uve troppo mature
Il giorno ti assedia la notte sostituisci la notte
Uno zoppicare amaro si cela dietro il tuo stile
Ti tengono in vita i cimiteri per non averti con loro
La bellezza ti avvelena soddisfatta nelle tue vene
Hai un incanto di morte che la vita gradisce e sostiene
Ti lasci desiderare dall urlo e dalla maledizione
E ti assiste col suo giallo amoroso la luna
La luce del sole ti fa a pezzi per il banchetto degli avvoltoi.
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Anche oggi qualche raggio senza chiedere il passato
Mi illumina
fa viso ora la calma
E sento rivincite che forse non lo sono più.
A momenti il mondo si allarga troppo,
provo la gioia delle disinvolture negate dall’infanzia
essere il muscolo umile che scatta sempre
al bisogno di tutti
Raschio dal mondo la freschezza che respira inconsapevole.
Mi mancano gli urli veri delle passioni assassinate
il sangue scomposto nel cuore spontaneo.
Ho disteso le ansie del risveglio notturno
ho selezionato puramente i pensieri
ho dato un occhiata al tesoro
senza occhi
c’è un solo presente
ed io ci sono
è qui che sorge il sole
e le piogge inventano le immagini delle piogge
è qui che estende le sue radici
il dolore sempre giovane
e la confusione balla per tutti.
conosco sempre meglio
la lussuria languida delle primavere
Mi trattengo amabilmente con l’intelligenza raffinata
che rimane nella sua felicità senza destinatari
non vedo quel che vedo con rancore
o senza rancore
sono pieno di paesaggi squarciati dalla pace
sono pieno di silenzi, di fiori sbocciati
Sprofondo nelle ali.
Bruno Lugano (20 febbraio 1941 / 13 dicembre 2017), è stato un noto poeta lucchese intimista ed ispirato, dedito alla poesia per vocazione sin da ragazzo, quando “orfano di padre e di figlio di poca madre” studiava a memoria classici della letteratura italiana e inglese che trovava nella biblioteca del collegio locale durante pomeriggi solitari. Ha iniziato a scrivere a metà degli anni ’50 e poi assiduamente a più riprese durante tutto il corso della sua vita. Ha Partecipato a numerosi Reading di Poesia ed è stato molto apprezzato e stimato dai suoi conterranei che ebbero il privilegio di ascoltarlo e conoscerne l’autenticità, il suo modo di vivere anticonvenzionale e provocatorio. Nonostante non abbia mai ricercato la pubblicazione, se non da giovane con le prime stampe in alcune riviste di editoria alternativa contenenti sue riflessioni e poesie, nel 1977 ha partecipato alla raccolta “Carconia” – Ed. Maria Pacini Fazzi – ed è uscito, per Marco Saya Edizioni – 2016 – la raccolta “Nel rovescio del perdono”. Ha partecipato attivamente e collaborato a siti di poesia e scrittura, con inserti poetici e blog. Un riuscito CD di sue poesie, con la regia di Gianmarco Montesano, interpretato dall’attore Umberto Marchesani e accompagnate alla chitarra da Roberto Magri, è stato prodotto da Poleschi Arte – e dal pittore Marino Consani nel 2013 – La sua personalità e le sue poesie compaiono in riviste di letteratura, pagine social di scrittura, magazine di poesia e di stampa alternativa.