MATTIA LUPICA (Savona, 2000) è un docente a tempo determinato e laureando in Lettere presso l’Università degli Studi di Genova. I suoi interessi di ricerca accademica sono legati alle figure di Giuseppe Ungaretti e Pier Paolo Pasolini. Dall’agosto 2021 è presidente dell’Associazione Culturale “La banda dei matti”.
*
Parlami da lontano
Fratello, che da lontano mi sussurri
che la vita è un respiro affannato,
che in un secondo si congela e scompare,
dammi la forza per navigare in queste acque,
che sono così torbide e non ne vedo il fondo.
Sorella, che da lontano mi sussurri
che la vita ti ha teso un inciampo,
urla forte il tuo dolore, in un cielo appannato,
mentre cammini sospesa, piangendo, su una strada che piange te;
e proteggi chi, in preda all’incoscienza, tace.
– Per quanto tempo, fratello, urlerai a gran voce? –
Tu, che a vista, hai navigato negli attimi di un tempo
che in un momento ha spento i tuoi occhi;
e pregavi in un oceano di voci sorde e cuori spenti.
Riposa nella pace degli angeli.
Signore, che del cielo sei padrone,
perché ha voluto uccidere un tuo fratello?
Per quanto tempo ancora, o Signore,
chiamerai a te queste anime innocenti?
Fratello, che mi ascolti da lontano,
tendi a me quella tua mano che del tempo porta i segni,
e stringila tra le lacrime di una mia carezza.
*
Padre
Ho riposto in te la fiducia dei miei segreti,
come in un angelo la vita,
stanchi e illusi dalle fioche speranze future.
Ho seguito, con i miei piccoli passi,
i tuoi, ancora più grandi,
per capire cosa volesse dire
camminare.
E mentre le rondini volavano alte, presagio di sfortuna,
ti mi pesavi dalla leggerezza dei sogni;
e mi facevi volare alto,
più alto di loro
perché potessi guardarti e sentirti vicino
*
Estate
Ho già consumato
metà giornata a contemplare il mare,
che si riempiva di gocce, chicchi di grandine
che rinforzavano la tempesta
di fine estate.
Sarà il rumore della stagione che fugge?
O dei ragazzi,
che rincorrono il sogno
di un’estate tradita?