Andrea Abreu López (Santa Cruz de Tenerife, 1995). Vive a Madrid, dove frequenta un Master in Giornalismo Culturale e Nuove Tendenze nella URJC. E’ giornalista e scrittrice. Come giornalista, scrive per Poscultura ed è coordinatrice della sezione Croci (X): femminismi e identità. Ha scritto e scrive per vari media. Ha pubblicato il fanzine Primavera que sangra (2017) e il libro Mujer sin párpados (Versátiles Editorial, 2017).
DAVIDE TOFFOLI (Roma, 1973) si è laureato nel 1998 all’Università “La Sapienza” di Roma con Biancamaria Frabotta con una tesi dal titolo: “Il caso Turoldo: liturgia di un uomo”. Dal 2000 insegna Lettere negli istituti di Istruzione Secondaria di I e II grado, attualmente presso l’I.I.S. “Einstein-Bachelet” di Roma, dove è ideatore e responsabile del progetto “La scuola a casa di Riky” e del laboratorio “Percorsi di lettura e scrittura attiva” sulla poesia italiana della seconda metà del Novecento. Collabora con la rivista semestrale “Quaderni Ibero Americani”, con la rivista mensile “’O Magazine” e con il “Roma Art Meeting” (curando video-interviste e la rubrica di approfondimento letterario “Parole, Parole, Parole”). In poesia ha pubblicato: “Invisibili come sassi” (2014), “Ogni foto che resta. Camminatori e camminamenti” (2015) e “L’infinito ronzio” (Controluna, Roma 2018). Il suo racconto (“Bomba, Sgrullare’! Panza a tera!”) è inserito nel volume “Interviste impossibili agli eroi della Repubblica Romana”, curato dalla scuola di scrittura creativa Omero. E’ tra gli autori dei polifonici “Il libro degli allievi. Per Biancamaria Frabotta” (Bulzoni, Roma 2016) e “Passaggio a mezzogiorno” (Collana Isola, Ed.Ulbar 2018) e sostenitore, sempre più convinto, di ogni forma di lettura, di interazione artistica e di “creattività” resistente.
Andrea Abreu López
poesie
Traduzione a cura di Davide Toffoli
*
DONNA-PIETRA
Ho conosciuto una donna con dodici figli
che diceva di non aver mai amato nessuno
LUZ PICHEL
Ho conosciuto una donna antica
come il sangue del drago
Una donna con miriadi di figli
sulle spalle
Lunga come i pini
Astuta come una giumenta
Una donna che soleva leccarsi
la tristezza dagli occhi con la
lunga lingua di una vacca
Incapace di pronunciare
stanchezza
tedio
pigrizia
timore
Una donna tanto sola e tanto piena
di ricordi
Una brocca d’acqua
Una vite di uve verdi
sorvolando un cortile bagnato
dalla notte
Una donna secca come
la fonte dei suoi seni
Una donna con il corpo ferito
e con gli zoccoli sulle zampe
Selvaggia e temuta
come un gatto
Io ho conosciuto una donna antica
come il sangue del drago
MUJER-PIEDRA
Conocí a una mujer con doce hijos
que decía no haber amado a nadie.
LUZ PICHEL
Conocí a una mujer tan antigua
como la sangre del drago
Una mujer con miriados de hijos
encima de los hombros
Larga como los pinos
Astuta como una yeuga
Una mujer que solía lamerse
la tristeza de los ojos con la
larga lengua de una vaca
Incapaz de pronunciar
cansancio
tedio
desidia
miedo
Una mujer tan sola y tan llena
de recuerdos
Un cántaro de agua
Un parral de uvas verdes
sobrevolando un patio aterido
por la noche
Una mujer tan seca como
la fuente de sus senos
Una mujer con el cuerpo herido
y con los cascos en las patas
Tan salvaje como un gato
Tan temida
Yo conocí a una mujer tan antigua
como la sangre del drago
*
LA TOSSE CONTRAE
compassione limitata / panico infinito / amore grande quanto un braccio
/ esilio immenso
infermità / fessura / piaga / intemperie degli organi vitali
/ solitudine tanto grande da avere un corpo
/ ritagli
Tutto così precario.
LA TOS CONTRAE
compasi?n limitada / pánico infinito / amor que tiene el tamaño de un brazo
/ exilio inmenso
enfermedad / fisura / llaga / intemperie de los ?rganos vitales
/ soledad tan grande que tiene un cuerpo
/ retales
Todo tan precario.
*
CONIUGO IL VERBO ABITARE
“Come se la casa fosse un luogo sicuro”, beccano gli uccelli sul davanzale
della finestra
Insistono ad entrare e ad usare le forbici per tagliarsi le
piume
per smettere di volare liberi
perché la libertà è un peso troppo grande
“Come se la casa fosse un luogo sicuro”, penso
Gli uccelli si alimentano della luce delle lampadine attraverso i
vetri / della casa
della casa che sotto il cielo scuro è solo una giovane
stella
nella immensità di una notte chiusa e
timida
La casa che sembra essere sicura ma che risplende solo se la città
tace e se l’oscurità la circonda
La casa che dipende dalle tenebre per essere bella
“La stessa casa”, penso “Come se la casa fosse un luogo sicuro”
CONJUGO EL VERBO HABITAR
“Como si la casa fuera un lugar seguro”, picotean los pájaros en el alféizar
de la ventana
Insisten en entrar y en utilizar las tijeras para cortarse las
plumas
para dejar de volar libres
porque la libertad es un peso demasiado grande
“Como si la casa fuera un lugar seguro”, pienso
Los pájaros se alimentan de la luz de las bombillas a través de los
cristales / de la casa
de la casa que debajo del cielo negro es solo una joven
estrella
en la inmensidad de una noche cerrada y
tibia
La casa que aparenta ser segura pero que solo resplandece si la ciudad
calla y la oscuridad la cerca
La casa que depende de las tinieblas para ser hermosa
“La misma casa”, pienso “Como si la casa fuera un lugar seguro”
I testi tradotti sono contenuti nell’antologia “PIEL FINA. Poesía joven espanola” (Selecci?n de Juan Domingo Aguilar, Rosa Berbel y Mario Vega), Ediciones Maremágnum , 2019.
Foto de Coriolano González Montañez.