Anna Buoninsegni, di origini toscane, vive e lavora a Gubbio, in Umbria. É giornalista, poeta, critico letterario ed editore di ‘unaluna’, fondata dal marito Alessandro Sartori, scomparso nel 2013. Ha pubblicato i racconti surreali ‘Pagine dal mare’ (Arnaud, 1989); le raccolte di versi ‘Itinera’ (Arnaud, 1992), ‘La stanza di Anna’ (Crocetti Editore, 1997) prefazione di Mario Luzi (Premio “Alpi Apuane” 1998), ‘Ad occhi aperti’ (Crocetti Editore, 2005) prefazione di Mario Luzi (Premio “Città di Alghero” 2005), (Premio Internazionale “Torri di Quartesolo” 2006), ‘AnnAlfabeti – impronte di linguaggi’ (Edizioni ‘unaluna’, 2010) con incisioni di Walter Valentini e prefazione di Maria Luisa Spaziani (Premio “Suio Terme” 2011), ‘Finché splendi amore’ (Valverde, Le Farfalle 2018) con una nota di Davide Rondoni. Nel 2000 ha vinto con la silloge ‘Senza anestesia’ il Premio Internazionale “Eugenio Montale”. Sue poesie sono uscite nell’Almanacco dello Specchio 2009, Mondadori. Ha curato per l’editore Crocetti la collana di CD audio “Voci della poesia contemporanea”, tra i quali Mario Luzi, Alda Merini, Maria Luisa Spaziani, Franco Loi.
Anna Buoninsegni
Inediti
*
(siamo strutture d’aria)
siamo strutture d’aria
sciami di polimeri che si attraggono
così è la vita delle creature alate
solitarie sull’abisso sintetico
assi di vetro nel cielo
quando cadono fragori epocali
sono capostipite alla mia famiglia
sono il vicino di casa rimasto
sono già tramontato
attimo per poco ancorato ai secoli
*
(dove vanno gli oggetti amati)
dove vanno gli oggetti amati
abitati
i mobili dai fiati minuscoli
nell’accudito odore dei giorni?
dove vanno le morti bianche
e quelle rapide
rapite
le mani disossate dopo l’altrui?
tutto l’unisono del canto
quando moriamo?
l’impazienza dei libri
ci abbandona
in fuga da un cumulo di respiri falciati
dopo di noi chi saprà
e continuerà il parlare che ci somiglia?
*
(come ci si unisce)
come ci si unisce
al bianco di sé?
come nel libro del nero furore
si può edificare l’azzurro
nella tonalità abitabile?
l’antefatto di un’ora
rovescia la trama
nel segno già inoltrato del copione
così che l’alto e il basso
il giorno e la notte
lo sguardo e il nulla
l’esteso e
il puntiforme
l’acerbo e il consumato
nella tavola smaragdina
abbiano la stessa forma
l’identica forza
la pazienza e la grazia
d’appartenere all’opera
unica della vita
Fotografia di proprietà dell’autrice.