Inediti
*
E più su
nell’alta vertigine – tutt’un
palio di grecali
d’uccelli sbandieramenti
un colmo presente
che a noi brevemente
si dà
Qualcosa di compiuto
e d’intoccabile
che c’incatena
e nella perdita
c’ammutolisce
e ferisce
*
Intenderemo mai
le rose deluse fra gli sterpi
i licheni insonni nei cimiteri
l’afonia dei ritratti quando verbi
e cenni sbiadiscono sebbene
rumoreggiante sia la perdita
infinita sotto il pietrame?
*
Cara luce
di pioggia
bagna le ferraglie
di questo secolo fragoroso
con un ronzio zittiscile
di savie particelle
Cara luce
di pianto
snuda la bufera
che percuote gli zigomi
fino a toccare il serrato pantano
carico assiduo
dentro cui risuona stanziale
il buio che si vuole scordare
Sopra le regioni coronate
da costole di chiarità
sui picchi dell’anima ora
ogni cosa cambi e
dell’essere risorti
non nasca la domanda
Fotografia di proprietà dell’autrice.