Paolo Turroni è nato a Valdobbiadene (Tv) il 23.11.1974 da genitori cesenati. Dopo aver studiato al Liceo classico “Monti” e all’Università di Bologna (Lettere classiche), vive e lavora a Cesena, dove è giornalista (collabora al “Corriere cesenate” e dirige “Confini”) e insegnante, sempre presso il Liceo “Monti”. Ha al suo attivo alcune pubblicazioni di ambito storico-letterario: “La Biblioteca Malatestiana”, “La fiera di San Giovanni”, e testi teatrali dedicati a Leonardo da Vinci, Malatesta Novello, Renato Serra. Ha curato i volumi “Processo al Rubicone”, “Processo a Cesare”, “Cesare al Rubicone” di Quirico Filopanti. Tutte le opere sono pubblicate dal “Ponte Vecchio” di Cesena. È presidente dell’associazione Pro Rubicone di Cesena, ed è impegnato con l’associazione “Amici del Monte” (per cui cura dal 2004 la rassegna “I suoni dello spirito”), Società di Studi Romagnoli, Accademia Pascoliana. Paolo Turroni
Inediti
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20 ottobre 1938
Mi mancherà ciò che di te non sopporto:
gli sbalzi d’umore, le misteriose malinconie.
Il nostro cammino terminerà un giorno
e separati dovremo camminare per strade
che io non potrò congiungere, né tu ritrovare.
Non dispero però, perché so che alle mie spalle
avvertirò un soffio, un’aura benevola
camminando per via, osservando un quadro che amavi,
forse quel ritratto che mi facesti, padre mio, mia creatura.
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Ultime parole del vecchio
Ora che sto per chiudere gli occhi
vedo e sento che nascono bambini
e si spengono luci di lucciole
(o di stelle?):
tutto è comune, e l’ora segreta
è questa, delle umide parole
che vi rivelano il tutto universale.
Ma io non ho più fiato.
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Lo stregone
Che escano dal buco,
che cantino di nuovo,
le cose non parlate, le cose non pensate,
le nondette, le indicibili cose.
Scuoto il mio bastone
e rianimo ciò che pareva morto.
Perché la materia si ribella?
Perché lei, molle, frolla, insana,
si rifiuta a ciò che la risana?
Continuo a parlare parole di perdono,
ma loro se ne vanno,
e ancora io ripeto –
Fotografia di proprietà dell’autore.