Giulia Martini è nata a Pistoia e vive a Firenze. Ha esordito nel 2015 raccogliendo trentotto componimenti sotto il titolo Manuale d’Istruzioni (Gruppo Albatros Il Filo). Sue poesie sono state pubblicate sulle riviste «Poesia» e «Gradiva» e sulle antologie Secolo donna 2017: Almanacco di poesia italiana al femminile (Macabor 2017) e Un verde più nuovo dell’erba. Poetesse Millennial degli anni 90 (LietoColle 2018). E’ in uscita la sua seconda raccolta di testi poetici, Coppie minime (Interno Poesia).
Giulia Martini
Tre inediti
Anteprima editoriale da Coppie minime
Il letto già rifatto per metà,
nella tua metà non più sfacibile.
Meno stoviglie da lavare, questo è certo –
poi ho sempre detestato fare i piatti.
Molte più rime e meno rimasugli
sugli scartafacci, sui divani.
Guarda che mani vergini, che faccia –
come non fosse mai stata scartata.
Te ne sei andata col tuo ombrello rotto,
che non lo devo neanche buttar via.
Che singolarità, che pulizia!
Ah che bello, non mi vedrai invecchiare.
*
Qualesso fu lo malo cristiano
che mi furò la grasta
del bassilico mio selemontano?
Se tu mi ricrescessi nel basilico
se lì con poco estro del mio basico
italiano del mio terreno basito
che ti allontani da un sepolcro vuoto
come farebbe ogni bravo cristiano,
se tu mi ricrescessi nel basilico
o preferisci il ramerino il nespolo
o la spinalba che ti colga un nesso
nuovo – e non ti rincresce mentre bruci
senza che si consumi questo rovo,
se tu mi ricrescessi nel basilico
come una selce, un osso nello scheletro –
tacerei spesso, t’aspergerei di pianto.
E non starei più a chiedermi qualesso
ti parli d’acanto e ti rimanga accanto.
*
“Ma tanto la felicità non dura” –
magra consolazione, che riponi
nel frigo fra la frutta e la verdura.
Fotografia di proprietà dell’autrice