Marina Skalova nasce a Mosca nel 1988. Cresce in France e Germania. A segutio di un master in letteratura e filosofia ottenuto tra Parigi e Berlino, lavora come giornalista. Si trasferisce in Svizzera nel 2013 e riprende gli studi indirizzandosi verso scrittura e traduzione prsso L’alta Scuola delle Arti di Berna. Gli viene conferito nel 2016 il Prix de Poésie de la Vocation per la raccolta Atemnot (souffle court) che viene pubblicata da Cheyne. Suo testi compaiono inoltre in diverse riviste in Francia e Svizzera. In Germania, suoi testi sono iinoltre nclusi nell’antologia Lyrik von Jetzt III e poi adattati per SWR2 per l’emissione in radio. A sua cura sono atelier di scrittura, in particolar emodo indirizzati ai rifugiati e richiedenti l’asilo. In cooperazione con la fotografa Nadège Abadine crea il porgetto Silences teso ad interrogare la migrazione attraverso la lingua e l’immagine. Dal 2015 al 2017 è stata la responsabile della versione francofona della rivista Viceversa Littérature. Lavora infine come traduttrice dal tedesco e dal russo e per il suo lavoro di traduzione gli viene conferita la borsa letteraria Elmar-Tophoven. Attualmente è auteure en résidence presso il théâtre POCHE/GVE di Ginevra. Nel 2017 viene pubblicato Amarres (Lausanne, L’Âge d’Homme)
Marina Skalova
Atemnot (souffle court), Cheyne éditeur, collection Prix de la vocation, 2016.
© Cheyne éditeur, tous droits réservés
traduzione dal francese di Prisca Agustoni
*
la langue se fend
comme une bûche
le corps est une hache
qui s’abat dans l’ombre
la lingua si spacca
come un ceppo
il corpo è un’ascia
che s’abbatte sull’ombra
*
une fissure
les vers creusent
dans les brèches
leur étrange sillon
una crepa
i versi scavano
nelle brecce
il loro strano solco
*
encore ce jour
déplier les silences
séparer
ce que l’on ne peut pas dire
de ce qui doit rester tu
questo giorno ancora
spiegare i silenzi
separare
ciò che non si può dire
da ciò che deve restare in sigillo
*
on se heurte, les uns
aux autres
le corps des uns, le corps
des autres
ci si urta, gli uni
gli altri
il corpo di taluni al corpo
degli altri
*
un pied après l’autre
ils poseront le corps
sous la pierre
et mettront la clé
sous la porte
un piede dopo l’altro
poseranno il corpo
sotto la pietra
e metteranno la chiave
sotto la porta
*
à l’envers du poignet
les veines tracent leurs rameaux
dans les feuilles d’automne
je vois la carte d’un territoire
où aucun sang ne coule
al contrario del polso
le vene tracciano i loro rami
nelle foglie d’autunno
vedo la cartina di un territorio
dove nessun sangue scorre