«the granular» si presenta come un’affermazione cruda e potente della memoria post-coloniale, un testo che trasforma il dolore in un linguaggio viscerale e simbolico. Con immagini forti – dal vento d’uragano sulla lingua alla trasformazione del sudore in liquore – Jarrett ci conduce attraverso una narrazione che mescola brutalità e resilienza, mettendo in luce il sacrificio, la violenza e la rinascita. Il testo diventa così uno specchio della storia di oppressione e resistenza, interrogandoci sulle dinamiche del potere e della razza. Criticarlo significa riconoscere la sua capacità di scuotere il lettore, costringendolo a confrontarsi con le ferite del passato e con la complessa eredità del colonialismo, pur mantenendo un’impronta di bellezza tormentata e di urgente verità.
«the granular» è stata pubblicata originariamente nell’antologia Poetry vs Colonialism (2022) ed è disponibile all’indirizzo www.poetryvcolonialism.co.uk. Riprodotta per gentile concessione dell’autore.
Piero Toto
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the granular
until you have scraped the hurricane wind
from your tongue
bent yourself back to touch the earth
and sprung up again
until you have licked clean
the machete’s blade
watched yourself lit aflame in the fields
of your fallen brothers
until you have been bundled
into the arms of a truck
felt your bones crushed
until you sing sap
and boil and boil again
until your sweat becomes liquor
until it is swept into sand
until you have spooned toothily
into cargo ships
and crossed the waters in bottles
cartons and tins
do not speak to me
of sweetness
*
granulare
finché non avrai scrostato il vento d’uragano
dalla lingua
e piegato la schiena fino a terra
per poi rialzarti
finché non avrai ripulito
la lama del machete
e ti sarai visto bruciare nei campi
dei tuoi fratelli caduti
finché non sarai stato inghiottito
in un camion
e avrai sentito le tue ossa frantumarsi
finché non sarai voce per la linfa
e continuerai a farla ribollire
finché il tuo sudore non sarà liquore
travolto dalla sabbia
finché non sarai stipato a pettine
nelle navi da carico
e avrai attraversato le acque in bottiglie
scatole e barattoli
non parlarmi
di dolcezza
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L’opera di Keith Jarrett esplora l’identità caraibica britannica, la religione e la sessualità. Campione di numerosi poetry slam, è stato selezionato per l’International Literary Showcase come scrittore LGBT d’eccezione. La sua poesia, “From the Logbook”, è stata proiettata sulla Cattedrale di St. Paul. La sua opera teatrale, Safest Spot in Town, è stata rappresentata all’Old Vic e trasmessa su BBC Four. Jarrett ha fatto parte delle giurie dei premi Commonwealth Short Story Prize, Stephen Spender Translation Award e altri. Le sue apparizioni in TV e film includono lo show Life & Rhymes, vincitore di un BAFTA. Jarrett ha conseguito un dottorato di ricerca presso la Birkbeck University e attualmente insegna alla New York University di Londra. La sua raccolta d’esordio, Selah, è stata pubblicata nel 2017; la prossima raccolta è prevista per il 2026.
Piero Toto è un poeta bilingue italo-britannico residente a Londra, dove lavora come traduttore e docente di traduzione. Le sue poesie in inglese sono apparse su lit-blog, antologie e riviste britanniche e internazionali. In Italia ha pubblicato la silloge tempo 4/4 (Transeuropa Edizioni, 2021) e collabora come traduttore di poesia britannica contemporanea con le redazioni di «Atelier» e «Laboratori Poesia».
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© Fotografia di Ajamu.