Pietro Cagni (Palermo, 1990) ha svolto un dottorato di ricerca sulla Commedia dantesca presso l’Università di Catania. Suoi saggi critici sono apparsi su «L’Alighieri», «Italianistica», «Le Forme e la Storia», «Arabeschi». Collabora con riviste cartacee e online: i suoi contributi, insieme ad alcune recensioni dei suoi libri, sono disponibili su academia.edu. È tra i fondatori del Centro di Poesia Contemporanea di Catania, prossimo al decimo anno di attività. Il suo primo libro di poesie, Adesso è tornare sempre (Le Farfalle, 2015), è stato finalista al premio InediTO di Torino e ha vinto il XXX° Premio Laurentum a Roma. È stato ospite del Festival Internazionale Ars poetica a Bratislava (SK). Nel 2022, sempre per Le Farfalle, ha pubblicato Asbestos, con una prefazione di Irene Santori (https://youtu.be/tLDcKd6gBa4?si=9SqZng8TRhTS-yiD). I testi qui presenti appartengono a un libro inedito, in corso di composizione.
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è avvenuto tra le palpebre vuote
l’arco del tuo braccio, il mio in frantumi
legato a te, stanchissima
ma più che sorriso e capelli riarsi
voglio essere chiara, non spezzarti il cuore
l’orizzonte è vuoto fuori, c’è luce
i tuoi animali nel letto, caldi, senza occhi
tra i colori apparsi della tua stanza
lontano, troppo presto, non preoccuparti
come funzionano le coperte/lenzuola, ora
che il petto è una cesta di vimini
e d’amore si storce, si abbandona
in tua penombra
sì, così
vorrei darle gli occhi
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ma io volevo persone contente
tu sei coro e sangue, indistinguibile
ora che tutto è grazia e fiori intatti
all is loss, there is no other kind
leccami la rizla, la maglietta blu
che abbiamo perso, le altre sono bianche
ho desiderato a lungo il tuo sonno
il tuo sonno agitato
e precipitare contro ogni tua evidenza
sovraspinosa, per me inabitata
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vorrei che la notte iniziasse adesso
intravederti senza perdono
non la morte, ma il respiro per acqua
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© Fotografia di proprietà dell’autore.