Federico Pietrobelli
(in uscita il 6 febbraio 2017 con Caosfera edizioni, collana Alabaster)
*
Ricordo pioggia in bosco, e aperto
l’intrico al passo, ai funghi, e terra
aperta agli occhi, e gli occhi in su a oh
le corone verdi scure in controluce, che vedo
fare di luce in alto ombra in basso, e vedo
crescere l’anello, che cresce, e esce, brilla, scompare.
Imperscrutabili però le stelle, immemorabili.
Oltre il folto nel folto si rispecchia il cielo.
E il patto dei mattini non è che oblio.
*
Poi è un raggio
nel metallo opaco con me dentro,
avanziamo da aria a
peso della terra – nei tunnels dei ciechi
si va a marcia di luce e nonostante
non c’è firmamento.
Da me a te esco nella notte.
Tu racconti le stelle una a una a una.
*
Traversa – il perso è
tra unghie e dita, le tue
scavano in tracce chiuse come
vene in marmo, vene in vetro, le tue
scavano e scavano in mura aeree – tu
i relitti in cielo specchiati di qui –
e te io traverso, te io specchio,
con cuore liquefatto, in lago liquefatto – e in veglia
in piedi a petto aperto in notte io sto
dritto in nome di nessuno – e getti tu nel lago
una pietra e una stella, nell’onda si fa in luce
sangue all’alba in alto – e ovunque
in alto – specchio in cielo, relitti in cielo – cuore.
Navigare a vista è dato a te
solo: con te solo contro te solo;
ti è dato ovunque;
ti è dato incontro ovunque, ovunque.
Federico Pietrobelli è nato nel 1988 in provincia di Vicenza. Ha studiato filosofia e lettere a Trento, Venezia, Parigi, e praticato arti viventi tra Venezia e l’Italia. Laureatosi su aspetti di traduzione lirica nel Novecento, vive a Parigi, dove lavora e traduce. Sue poesie sono pubblicate in riviste italiane e francesi, come anche traduzioni da poeti francofoni, nonché saggi.
Fotografia di proprietà dell’autore