Cynthia Zarin è americana e vive a New York. Poeta, giornalista (redattrice del New Yorker), autrice di libri per bambini, insegna Scrittura creativa all’Università di Yale. Ha pubblicato le raccolte: New Age and Other Poems. Columbia University. 1984; The Swordfish Tooth. Alfred. A. Knopf. 1989; FireLyric. Knopf. 1993; The Watercourse. A. A. Knopf. 2002 e The Ada Poems, A. A. Knopf 2010. A marzo uscirà la nuova raccolta Orbit, Alfred A. Knopf, 2017, che includerà l’ancora ineditoqui pubblicato, Blue Vase. Ha ricevuto molti importanti riconoscimenti (Los Angeles Book Award; Guggenheim Fellowship) e sono stati tratti dei balletti da sue poesie. Riguardo l’attività critica ha pubblicato nel 2013 la raccolta di saggi An Enlarged Hearth: A personal History. È stata più volte ospite dell’ American Academy of Rome ed ha una passione per l’Italia e l’italiano, che sta studiando.
Cynthia Zarin
(inediti)
traduzione dall’inglese a cura del Laboratorio di Traduzione Monteverdelegge (2016):
Maria Adelaide Basile, Marta Izzi, Giselda Mantegazza, Fiorenza Mormile, Anna Maria Rava, Anna Maria Robustelli e Jane Wilkinson.
Blue Vase
Because you like to sleep with curtains drawn,
at dawn I rose and pulled the velvet tight.
You stirred, then set your hand back on my hip
the bed a ship in sleep’s doubled plunging
wave on wave, until as though a lighthouse
beam had crossed the room: the vase between
the windows suddenly ablaze, a spirit,
seized, inside its amethyst blue gaze.
What’s that? you said. A slip of light, untamed,
had turned the vase into a crystal ball,
whose blue eye looked back at us, amazed, two
sleepers startled in each other’s arms,
while day lapped at night’s extinguished edge,
adrift between the past and future tense,
a blue moon for an instant caught in its chipped
sapphire — love enduring, give or take.
Vaso azzurro
Ti piace dormire con le tende chiuse
allora mi sono alzata all’alba e ho accostato il velluto.
Ti sei mosso, poi mi hai rimesso la mano sul fianco
il letto una nave nel duplice affondare del sonno
onda su onda, e a un tratto il raggio
d’un faro attraversò la stanza: il vaso tra
le finestre di colpo acceso, uno spirito,
dentro il suo sguardo blu ametista.
Che cos’è? hai detto. Un filo di luce, ribelle,
aveva mutato il vaso in una sfera di cristallo,
con l’occhio azzurro che stupito rivolgeva lo sguardo su noi due
sorpresi nel sonno l’una nelle braccia dell’altro,
mentre il giorno lambiva l’orlo spento della notte,
alla deriva tra tempo passato e futuro,
una luna blu per un attimo catturata nel suo zaffiro
scheggiato — amore duraturo, prendere o lasciare.
da Orbit, A.Knopf. 2017
Copyright © 2016 by Cynthia Zarin.
Field Guide
The stars are pinned between the leaves
of the trees, and love is only a harbinger,
a regular Boy Scout handbook
of things not to do, and how to do other things,
small chores you’d never think of,
and supper gets cold on the table.
But I can’t leave here without
taking you with me.
And the formal customs we once had,
like wearing red during hunting season,
are only signposts pointing the way
in and out of the territories—
colored leaves floating on the water,
hesitant, before the rains come.
Guida del naturalista
Le stelle sono spillate tra le foglie
degli alberi, e l’amore è solo un araldo,
un manuale da comune Boy Scout
con le cose da non fare, e come farne altre,
piccole faccende cui non penseresti mai,
e la cena si raffredda sulla tavola.
Ma non posso andarmene senza
portarti con me.
E le formalità di un tempo,
come vestirci di rosso nella stagione della caccia,
sono solo cartelli che indicano la via
per entrare e uscire da territori sconosciuti—
foglie colorate a galla sull’acqua,
esitanti, prima dell’arrivo delle piogge.
da The Swordfish Tooth, Alfred A. Knopf, 1989.
Copyright © 1989 by Cynthia Zarin.
The Astronomical Hen
Like hearts marked out but not yet colored in,
Each of her feathers has a black edge,
as if an India-ink mantilla stretched
from uncleaved neck to her fantail. The pen,
homemade, spilled some darkness now and then.
She doesn’t lack for suitors. Poor rooster,
who pours his own loud heart out to her,
surely his begging does no more than force
her to peck out a crooked tattoo in the dirt
of the pen. Is she stumped, sad, anorexic?
It’s perfectly clear she doesn’t lay eggs.
Can it be she’s simply in love with herself?
Her eye obsidian, eye of the world,
at night she watches the stars drop from shelf
to shelf, to minor études she unfurls
in her head. By day she hunts and re-pecks
the pinprick holes of her intricate sketch.
If she’s done by dusk the first stars can rise.
La gallina astronomica
Come cuori disegnati ma non ancora colorati,
ogni sua piuma è orlata di nero, come se
una mantiglia inchiostro di china si estendesse
dal collo intatto alla coda a ventaglio. La penna,
fatta in casa, spandeva a tratti un po’ di oscurità.
Gli spasimanti non le mancano. Povero gallo,
che riversa il suo cuore squillante su di lei,
certo le sue suppliche non fanno che spingerla
a becchettare un tatuaggio sbilenco nel terriccio
della stia. È smarrita, triste, anoressica?
È chiaro che non depone uova.
Che sia solo innamorata di sé?
Il suo occhio ossidiana, occhio del mondo,
di notte osserva le stelle cadere da un ripiano
all’altro, al suono degli études minori che dispiega
nella testa. Di giorno va a caccia e ripiluccaca
le punture di spillo del suo abbozzo intricato.
Se finisce prima di sera potranno sorgere le prime stelle.
from The Watercourse.
Copyright © 2002 by Cynthia Zarin.
Cynthia Zarin è americana e vive a New York. Poeta, giornalista (redattrice del New Yorker), autrice di libri per bambini, insegna Scrittura creativa all’Università di Yale. Ha pubblicato le raccolte: New Age and Other Poems. Columbia University. 1984; The Swordfish Tooth. Alfred. A. Knopf. 1989; Fire Lyric. Knopf. 1993; The Watercourse. A. A. Knopf. 2002 e The Ada Poems, A. A. Knopf 2010. A marzo uscirà la nuova raccolta Orbit, Alfred A. Knopf, 2017, che includerà l’ancora ineditoqui pubblicato, Blue Vase. Ha ricevuto molti importanti riconoscimenti (Los Angeles Book Award; Guggenheim Fellowship) e sono stati tratti dei balletti da sue poesie. Riguardo l’attività critica ha pubblicato nel 2013 la raccolta di saggi An Enlarged Hearth: A personal History. È stata più volte ospite dell’ American Academy of Rome ed ha una passione per l’Italia e l’italiano, che sta studiando.
Fotografia dell’autrice di Sara Barrett
Il Laboratorio di Traduzione Monteverde (2016):
Maria Adelaide Basile ha insegnato letteratura italiana presso la Rutgers University, presso il College di Charleston, la John Cabot University e attualmente all’Università Arvalia di Roma. Ha tradotto Alain Bosquet, Poeta in Francia (Milano, Scheiwiller, 1990) e Ann Carson (Un estratto da The Glass Essay su “Gradiva”, 41-42, Spring/Fall 2012), ambedue con introduzione critica. Nel 2014 è uscito il suo primo libro di poesie, Viaggi, per Campanotto Editore.
Marta Izzi lavora come bibliotecaria presso l’Università degli Studi Roma Tre. È socia fondatrice dell’Associazione “Donna e Poesia”. Scrive poesie e racconti, che sono stati pubblicati su alcune raccolte antologiche legate a Premi letterari: Haiku a gonfie vele verso l’Elba (“Festival Internazionale Le voci della poesia 2008”, Pagine, 2009), Verrà il mattino e avrà un tuo verso. Vol.XI (Aletti, 2014), Otto e Mevoj,(“Concorso di poesia inedita Tapirulan”, ed. Tapirulan, 2014 e 2015), Il Giardino di Babuk. Proust en Italie, ebook n.177 del “Premio La Recherche 2015”
Giselda Mantegazza ha lavorato per il Dipartimento Estero di una grande compagnia di riassicurazione italiana curando i rapporti con paesi di lingua inglese e francese. Per alcuni anni ha collaborato con la Video Recording, agenzia di traduzioni e doppiaggio, traducendo documentari della BBC e film per Telemontecarlo, ora LA7.
Fiorenza Mormile ha pubblicato Le calibrate spine (Fermenti Editore,?1999), Variazioni sul Lausberg (DARS, 2003) e nel 2015 la silloge Percorsi di rarefazione in Cajorata 3, profili scoscesi, Buckfast Edizioni. Coordina il Laboratorio di traduzione di Monteverdelegge. Ha curato (con L. Magazzeni, B. Porster e A. M. Robustelli) le antologie Corporea. Il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese, Le Voci della Luna 2009 e La tesa fune rossa dell’amore. Madri e figlie nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese, La Vita Felice, 2015.
Anna Maria Rava ha insegnato italiano e latino nei licei romani ed è stata lettrice di italiano alla Justus-Liebig-Universität di Gießen (Germania). È membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Alzheimer Uniti Onlus, della cui rivista trimestrale è caporedattore e coordinatore editoriale.
Anna Maria Robustelli, poeta e traduttrice, ha insegnato inglese nei Licei. È presidente dell’Associazione Donna e Poesia; suoi saggi e traduzioni appaiono in svariate riviste e siti di poesia. Ha curato, (con L. Magazzeni, F. Mormile e B. Porster ) le antologie con testo a fronte Corporea, il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese, Le Voci della Luna, 2009) e La tesa fune rossa dell’amore. Madri e figlie nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese, La Vita Felice, 2015.
Jane Wilkinson ha insegnato letteratura inglese all’Università di Napoli “L’Orientale”. Tra i numeri curati per la rivista “Anglistica”, che ha diretto fino al 2012: Texts in Transit, dedicato alla traduzione (2001), e con Simon Gikandi Re-imagining Africa: Creative Crossings (2011). Autrice per Bulzoni dei volumi The Cripples at the Gate. Orson Welles’s ‘Voodoo’ Macbeth (2004), Remembering ‘The Tempest’ (1999) e Orpheus in Africa (1990), e per Heinemann di Talking with African Writers (1992). Con Paola Splendore ha curato Isole galleggianti. Poesia femminile sudafricana 1948-2008 (Le Lettere 2011).
Jane Wilkinson ha insegnato letteratura inglese all’Università di Napoli “L’Orientale”. Tra i numeri curati per la rivista “Anglistica”, che ha diretto fino al 2012: Texts in Transit, dedicato alla traduzione (2001), e con Simon Gikandi Re-imagining Africa: Creative Crossings (2011). Autrice per Bulzoni dei volumi The Cripples at the Gate. Orson Welles’s ‘Voodoo’ Macbeth (2004), Remembering ‘The Tempest’ (1999) e Orpheus in Africa (1990), e per Heinemann di Talking with African Writers (1992). Con Paola Splendore ha curato Isole galleggianti. Poesia femminile sudafricana 1948-2008 (Le Lettere 2011).