97.

RABDOMANTE DELLA PAROLA

Avere qualcosa da dire

sbando in cerca di radici

luci improvvise, vibrazioni

fughe mancate, folgorazioni

sconfinamenti, silenzi

spazi vuoti da riempire.

DOBBIAMO DEFINIRE IL NON

Dobbiamo definire il non

che si frappone

fingere il non capire

dimostrare la nostra imperfezione.

A due anni

camminavo da solo.

Con un dito

puntavo la luna.

Non guardare

la mano mendace,

mi dicevo, piuttosto senti

la terra sotto i piedi.

Ma un ciuffo d’erba

sfugge sempre

all’arido calcolo della mente.

COME ZACCHEO

Scala a Dio la poesia.

Mi sono arrampicato su un fico.

Spinti gli occhi al cielo

i piedi piantati a terra.

Fuori nessuna certezza

nessuna verità dentro.

Le catene ci servono

ci serve toccare.

Il mondo parallelo, irreale

è diventato reale.