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a parte che
non saprei neppure dove farle fiorire
le stimmate sulle tue mani. gli sfregi.
un sapore di certo acre. ma che svanisce
dolcemente. non che il male
possa scomparire. è solo che
qui l’erba attacca i cocci. e a noi
piace soffiare sulla sabbia.
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certo che ce ne vorrebbero.
una per il frontespizio
e una per l’amico sbagliato.
senza dimenticare
i decenni scolpiti nei reni
e le feste del patrono.
le cicatrici. ho perso tanto
per meritarmele.
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ci abbiamo ragionato
non più di due minuti. senza voci
intorno. abbiamo chiesto parsimonia.
sobrietà. per non disperdere la realtà.
e hai visto che bella la nostra
biografia. recita di sfuggita
che abbiamo obbedito soltanto
alla simmetria dei contrari.