34.

L’arte del trasloco

1.

I libri dove troveranno posto

i libri la tua Dickinson Pavese

che spolveri ogni tanto con premura

Raboni il Novecento inglese quelle

frasi da rileggere chiosare.

La paura di perdere parole

vite quasi la libreria di noce

tenesse in sé un ordine alle cose

radicando noi le voci in giardino

la filosofia di Kant e il passaggio

delle nuvole. Abbi cura di loro

mi dici come si fa con l’amore

mentre cerchi Montale con gli occhi

i lirici greci e hai sguardi per tutti

a contenere da madre proteggere.

Non dimenticheremo nulla vero?

nemmeno noi gli scaffali vuoti

il cielo pensi sciogliendo i capelli

e sei bella nella camicia bianca

in un giorno qualunque a settembre

il mondo fuori la periferia

e il silenzio degli alberi la luce.

2.

Ma la felicità? La insegnano forse

i gerani appesi al sole la loro

pazienza domestica di aprirsi

ai colori nei balconi a settembre

o forse appartiene alle cose e non sai

di lei se non per istinto difetto

proprio quando ti sfugge in silenzio

nel cappotto stile anni Ottanta

o in qualche disegno di tuo figlio

bambino dove hai solo mani e capelli

e c’è un cuore sotto a dirti ecco sei

tu. Giorni da trasloco questi giorni

che separi le camicie dai giochi

i silenzi e i luoghi a destra la vista

dei tetti altrove le rondini in fuga.

Così felici abbastanza non troppo

noi come un bacio al ginnasio dato

di fretta dimenticato per sempre

poi prima di finire nel buio

in una scatola messa da parte

da chiudere con lo scotch rosso quello

che sigilla bene che dura una vita.

3.

Conserveremo forse una matrioska

i tuoi diari scritti a mano l’alba

dell’autunno di città quando i tram

passano in silenzio e sai della vita

che c’è. Altro lo daremo alla memoria

la tua la mia numerando ogni cosa

affinché non si perda. Così il tappeto

di canapa le tinte da capelli

i sacchi gialli della spesa noi.

Ne terremo conto un po’ alla volta

dopo i cambi nell’ armadio e le nuvole

a novembre se una dolcezza inquieta

avrai negli occhi prima di un giorno

nuovo. Dirai poi dell’azzurro da dare

alla camera di altre vernici

che fanno colore pensando al cielo

a quanto mondo c’è per chi lo vuole.

E tutto sarà compiuto sarà

per sempre anche le mensole in cucina

l’odore del caffè un bacio il tempo

accade questo in modo naturale

come nella poesia d’amore.