Martha Serpas, nativa del sud della Louisiana, è una poeta, una docente, un’ambientalista e un cappellano ospedaliero. Ha pubblicato tre volumi di poesia: Cote Blanche, The Dirty Side of the Storm, e The Diener. I suoi saggi sull’ambiente e sulla cultura Cajun sono apparsi sul New York Times. Ha co-prodotto Veins in the Gulf, un documentario sulle terre perdute della Louisiana; e con Michele Burgess, ha collaborato in tre libri d’artista, The Diener, Ghost Trees, e Reliquary. Insegna scrittura creative all’Università di Houston.
Mese: Settembre 2018
Annalisa Davide, nata a Napoli il 4 dicembre 1993. È studentessa del Corso di Laurea Triennale in Lettere Classiche. Nel 2013 fonda MossediSeppia, rivista di poesia e cultura, trimestrale cartaceo e presidio di editoria indipendente non a pagamento. Collabora con la testata web Napoleggiamo, nella sezione cultura, curando recensioni di spettacoli teatrali, dischi, libri e film.
Natalia Paci (Ancona, 1974) è avvocato e professore a contratto di Diritto del lavoro presso l’Università Carlo Bo di Urbino. Ha pubblicato la raccolta poetica Pronta in bilico (Sigismundus, 2012). Sue poesie sono presenti in riviste e blog di poesia e nelle antologie: “Porta marina. Viaggio a due nelle Marche dei poeti”, a cura di Massimo Gezzi e Adelelmo Ruggieri (Pequod, 2008); “Calpestare l'oblio. Cento poeti contro la minaccia incostituzionale, per la resistenza della memoria repubblicana” (ed. Cattedrale, 2010); “Registro di Poesia #5” (Edizioni d'if, 2012); “Il ricatto del pane. Scritti e poesie sul significato del lavoro”, a cura di Gianmario Lucini e Nerina Garofalo (CFR, 2013); “Umana, troppo umana. Poesie per Marilyn Monroe”, a cura di Fabrizio Cavallaro e Alessandro Fo (Nino Aragno Editore, 2016), “Convivio in versi. Mappatura democratica della poesia marchigiana” a cura di Lorenzo Spurio (PoetiKanten Edizioni, 2016), “Poeti in classe”, a cura di Evelina De Signoribus e Elena Frontaloni (italic pequod, 2017).
Nell'antologia “Femminile plurale. Le donne scrivono le Marche”, a cura di Cristina Babino (Vydia, Montecassiano, 2014) ha pubblicato il racconto “Sbarcare il lunario”. Con Luigi Socci e Valerio Cuccaroni, organizza dal 2006 il Poesia Festival La punta della lingua (www.lapuntadellalingua.it).
Carol Ann Duffy vince il premio alla carriera Lerici Pea con i testi tradotti da Floriana Marinzuli e Bernardino Nera. Dagli stessi traduttori è stato appena dato alle stampe anche il libro di Jackie Kay "Compagna", per Ladolfi editore 2018.
Carol Ann Duffy (1955) è una poeta e drammaturga scozzese, direttrice dei corsi di scrittura creativa presso la Manchester Metropolitan University e, dal 1º maggio 2009, Poeta Laureato del Regno Unito, prima donna scozzese a essere investita di tale carica. Tra le raccolte di poesie pubblicate, si ricordano Standing Female Nude (1985 - Scottish Arts Council Award); Selling Manhattan (1987 - Somerset Maugham Award); Mean Time (1993 - Whitbread Poetry Award); Rapture (2005 - T. S. Eliot Prize) e The Bees (2011 - la prima raccolta pubblicata dopo la nomina a Poeta Laureato del Regno Unito). La sua poesia focalizza tematiche quali l'oppressione, l'orientamento sessuale, la violenza. Grazie al linguaggio accessibile è divenuta straordinariamente popolare, anche nelle scuole.
Qualche parola su Progetto per S., di Simone Burratti, NEM, 2017nota di lettura Tommaso di Dio Cosa deve fare oggi...
LA GIALLA, UNA COLLANA PER LA POESIA DI QUALITÀ (intervista a LietoColle) Domanda 1 – Atelier Come è nata la...
«Il resto che non fosti in tempo a dirmi»: sulla figura del padre in Foglio matricolare (da S. Carrai, Il...
“Prose buie” di Marco Ercolani, nota di lettura di Alfonso Guida PROSE BUIE segue un figurante, lo straniero, e un...
Intervista a Marina Agostinacchio: Bab el gherib – La porta del vento (Mimesis, 2018)
di Eleonora Rimolo
L’esperienza di un laboratorio di poesia, declinata nella stagione primaverile degli anni 2014, 2015, 2017, con i detenuti della casa di reclusione di Padova, è occasione di conoscenza di sé e dell’altro. I pensieri dei carcerati, depositati su pagine di quaderno, durante gli incontri, sono motivo di narrazione in versi e in prosa poetica. Dalle parole dei reclusi, fioriscono risposte a desideri, speranze e tormenti in forma di canto, sospeso tra realtà, surrealismo e onirico.
1. Partendo dal titolo del tuo precedente lavoro, parlaci del tuo nuovo progetto.
L’ultimo lavoro si intitolava Statue d’acqua. Si trattava di visioni e di visionario; corpi che si muovevano nell’acqua e corpi fluttuanti in vasche sopraelevate agivano in una verticalizzazione fluida e in una profondità dello spirito, predisponendo la mente a una progressiva presa di coscienza di chi si sia davvero. Al di là degli interrogativi sulle sagome natanti nelle vasche sopra e sotto –angeli, creature non più vive... , la convinzione che si affacciava, e si imponeva carnalmente e oltre l’immaginazione, era di un sé libero, nel pensiero e nel modo di porsi al mondo. L’acqua si offriva quale elemento naturale idoneo a significare questo trasumanare pur in una dimensione d’immanenza.
Contemporaneamente alla scrittura di Statue d’acqua nasceva la necessità di uno sguardo in orizzontale. L’occasione mi fu offerta dai laboratori di poesia nel carcere penale Due Palazzi di Padova.
Devo molto alla scuola serale di Camposampiero, in provincia di Padova, in particolare all’insegnante Daniela Lucchesi che, nella primavera del 2014, accolse subito con entusiasmo la proposta di alcune ore di un mio laboratorio di poesia, corredato da musica e immagini.
Il progetto si disponeva lungo un asse che si orientava dall’esterno, le parole dei detenuti declinate dentro ai temi proposti (Anno 2014 Viaggio attraverso la parola –Dante, inferno Pier delle Vigne e la metamorfosi; Viaggio nella scrittura (Anno 2015, Le parole dei poeti come occasione di scrittura); Migrantes (Anno 2017 , suggestioni tra prosa e poesia), per poi allargarsi attraverso uno sguardo interiore, in visioni reali e oniriche...
Emilia Barbato è nata a Napoli nel 1971 e risiede a Milano. Suoi testi sono apparsi in diverse antologie e sull’Aperiodico ad Apparizione Aleatoria delle Edizioni del Foglio Clandestino. Ha inoltre pubblicato: Geografie di un Orlo (CSA, 2011), Memoriali Bianchi (Smasher, 2014) e Capogatto (Puntoacapo, 2016). Il rigo tra i rami del sambuco è in uscita per Pietre Vive editore, 2018.