Valentino Ronchi (Milano 1976). Ha pubblicato le prose Vecchi librij per un'epoca incerta (Foschi, 2013), Avevo litigato con uno svizzero (Italic, 2014) e in poesie numerose suite e L’epoca d’oro del cineromanzo. Poesie 2005-2015 (Roma, nottetempo, 2016; Premio Fogazzaro, Premio Mauro Maconi). Ha ricevuto il Premio Montale per l’inedito nel 2004, il Ceppo Opera prima nel 2007, il Premio Carducci nel 2013. Ha creato e gestisce lo studio bibliografico Fiesta Libri, autentico tesoro per chi desidera reperire edizioni fuori commercio di prosa e poesia estera ed italiana.
Mese: Novembre 2016
Martina Abbondanza (Cesena, 1993). È stata presentata come poeta emergente da Umberto Piersanti al festival Parco Poesia di Rimini, al quale è stata invitata per le ultime tre edizioni. Ha collaborato come giornalista alla sezione culturale del quotidiano La Voce di Romagna e in collaborazione con Casa Moretti organizza letture di poesie per il Comune di Cesenatico. Studia Lettere Antiche a Firenze, dove attualmente vive. Suoi testi sono stati presentati nella rivista Atelier (n. 70, giugno 2013) e nell'antologia fotografica di Daniele Ferroni I volti delle parole (Fondazione T.Balestra., 2014) Ha pubblicato Il giorno tutto (Giuliano Ladolfi Editore, 2016; Premio Rimini)
Elena Zuccaccia (1988) è nata a Perugia dove, vive, studia e scrive poesie. Cura il blog comebavadilumaca.wordpress.com. Collabora con il progetto Umbria Poesia. Ordine e mutilazione è la sua prima raccolta. Info sul volume di imminente uscita e sull'editore, qui
Berenice Vázquez Romero (aka Violentta) Schmidt Nasce nel 1981 a Ciudad Juárez, Messico, dove tutt'ora vive. Fuggita dalle aule di scuola, da anni è totalmente dedita al vizio dell’arte: disegno, composizione, pittura e poesia. Nel 1999 fonda la fanzine “Flema”. Ha frequentato diversi laboratori di letteratura tra i quali quelli con i professori: José Juan Aboytia, Jorge Humberto Chávez, Enrique Servín. Sue poesie sono state pubblicate su svariati media e dal quotidiano El Reto di Ciudad Juárez, dalla rivista digitale Ombligo e in riviste elettroniche o siti web di altri paesi tra i quali Parco Poesía. Ha partecipato a differenti edizioni del festival Encuentro de Escritores por Ciudad Juárez. Ha coordinato l’antologia multimedia ”Poesía del Norte de México” che copre tutta la zona della frontiera messicana con gli Stati Uniti su incarico del Centro Culturale Tina Modotti di Caracas. Lavora al progetto della pubblicazione di una silloge insieme allo scrittore e giornalista Ricardo Morales Lares, tradotta in diverse lingue. Fa parte del collettivo di poesia e narrativa “I figli di Sade” con il fine di promuovere la letteratura erotica negli spazi pubblici.
Andrea Donaera (Maglie, Lecce, 1989). Vive e lavora tra Lecce e Gallipoli, studia presso l’Università del Salento dove è anche segretario del Centro di ricerca “PENS: Poesia Contemporanea e Nuove Scritture”. È direttore della collana di poesia “Billie”, per la casa editrice ‘Round Midnight. È tra i redattori del “LOST: l’osservatorio delle serie televisive”, coordinato dall’insegnamento di Linguistica Italiana dell’Università del Salento. È tra gli ideatori e organizzatori del Festival della Letteratura di Gallipoli “Il Mestiere di Scrivere”. Da diversi anni si occupa di regia e scrittura teatrale, numerosi suoi spettacoli sono stati rappresentati in rassegne nazionali e locali; dal 2009 cura i Laboratori Teatrali presso il Liceo Quinto Ennio di Gallipoli.Ha pubblicato le raccolte di poesia De atra Lacruma (Premio Barocco Editore, Gallipoli, 2009), Ombre e Quesiti (Lecce, ApprodoSalento Edizioni, 2010); Additato (Avellino, Edizioni Il Papavero, 2011), Il latte versato (Ascoli Piceno, Sigismundus Editore, 2012), Certe cose, certe volte (Milano, Marco Saya Editore, 2012), Piccolissima – 25 Haiku (Milano, Gds edizioni, 2013), L’amore, a dirlo, è una cosa difficilissima (Campobasso, ‘Round Midnight edizioni, 2013); Occhi rossi – con illustrazioni di Luca D’Elia (Ibid., 2015).
Marco Corsi ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in italianistica presso l’Università di Firenze nell’aprile 2013 e attualmente si occupa di editoria. Ha pubblicato saggi dedicati a diversi poeti italiani contemporanei e una monografia sull’opera di Biancamaria Frabotta, I nodi violati del verso (Archetipo Libri, 2010). Sue poesie sono apparsi su: «Poeti e Poesia», «Semicerchio», «La casa dei doganieri», «L’area di Broca», e più recentemente «Nuovi Argomenti» (n. 64, 2013) e “Quadernario. Almanacco di poesia” (a cura di Maurizio Cucchi; Faloppio Lietocolle, 2013). La sua ultima silloge, Da un uomo a un altro uomo, è stata pubblicata in Poesia contemporanea. Dodicesimo quaderno italiano (Milano, Marcos y Marcos 2015), a cura di Franco Buffoni, con una nota di Niccolò Scaffai. Nel 2015 ha vinto il primo premio “Cetonaverde poesia – sezione giovani”. È curatore della rassegna “Spazio Poesia”, dedicata all’ascolto della poesia giovane e all’esame della tradizione poetica novecentesca.
Bruno Bartoletti nasce a Montetiffi, una piccola frazione del comune di Sogliano al Rubicone (FC), dove tuttora risiede. Laureatosi nel 1967 in Materie Letterarie presso l’Università degli Studi di Genova con una tesi su Giovanni Pascoli, nel 1974 è nominato assistente ordinario alla cattedra di Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi di Torino, nomina a cui rinuncia per dedicarsi all’insegnamento negli istituti tecnici dove svolgerà dal 1981 la funzione di preside. Uomo di scuola e promotore culturale, presso l’Università di Aix en Provence ha svolto un dottorato di ricerca d’Etudes Romanes con un lavoro su Dino Campana. Si è sempre dedicato alla poesia fin da ragazzo, ma solo in età matura ha cercato di dare ordine e sistemazione al suo lavoro. Nel 1997 pubblica il suo primo volume di liriche, Trasparenze– Frammenti di memorie cui seguono Le radici (2000) Parole di Ombre (2001), Il tempo dell’attesa (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2005) e Sparire in silenzio ritrovando il vento delle strade (2012). Presiede l’Associazione culturale “Agostino Venanzio Reali” e l’omonimo premio nazionale di poesia.
Gianfranco Fabbri nasce a Siena ma vive da sempre a Forlì. In poesia ha pubblicato I ragazzi del settanta (Udine, Campanotto, 1989), Davanzale di travertino (Ibid., 1993), le prose di Jennifer (Fernandel, 1995), Album italiano (Udine, Campanotto, 2002) e Stati di vigilanza (Lecce, Manni, 2007). Ha pubblicato su diverse riviste nazionali, come “Graphie”, “Università aperta”, “Tratti”, “Confini”, “Offerta speciale” , “Origini” e “Ciminiera”. Per lungo tempo ha gestito il blog "La costruzione del verso & altre cose". Nel 2008 fonda e dirige la casa editrice L'arcolaio che in breve tempo si impone sul mercato nazionale della poesia contemporanea.
Sergej Georgievi? Stratanovskij nasce nel 1944 nell’allora Leningrado (oggi San Pietroburgo). La sua poesia non è in linea con le richieste dell’establishment letterario dell’URSS, per partecipa attivamente alla vita dell’underground leningradese, di cui diventa figura di spicco. Appare su riviste all’estero e inizia a essere pubblicato in patria solo dalla seconda metà degli anni Ottanta, durante la cosiddetta perestrojka di Michail Gorba?ëv. Il suo primo libro, Stichi [Versi], esce nel 1993, nella Russia già postsovietica. Ne seguono altri nove, ultimo dei quali è Nestrojnoe mnogogolosie [Polifonia disarmonica] (Puškinskij fond, Sankt-Peterburg 2016). In Italia la sua poesia è ampiamente rappresentata su riviste e nei due volumi Buio diurno (Torino, Einaudi, 2009) e Graffiti (Firenze, Passigli, 2014), entrambi curati da Alessandro Niero. Le tre poesie qui presentate sono tolte dalla raccolta Molotkom Nekrasova [Col martello di Nekrasov] (Puškinskij fond, Sankt-Peterburg 2014).
Cécile A. Holdban (1974) è nata a Stoccarda, vive a Parigi ed è poeta e traducttrice dall'ungherese e inglese al francese. Frequenta la scuola di Belle Arti e successivamente studi di linguistica (ungherese, finlandese e quechua) all'ALta Scuola di Lingue Orientali. Dopo un intenso periodo coronato da viaggi (Europa ed Europa dell'Est, America del Sud, Asia e India), intraprende la cariera di libraia e parallelamente quella di traduttrice (Le Mendiant de la beauté, Attila József, Le Temps des Cerises, 2014; Tous sports confondus, Frigyes Karinthy, Editions du Sonneur, 2014). In preparazione una antologia dell'ungherese Sándor Weöres e delle neozelandesi Janet Frame e Emilia Wandt.In poesia ha pubblicato Ciel passager (L’Échappée belle, 2012), Un nid dans les ronces (La Part commune, 2013), Poèmes d’après - suivi de La Route du sel, Arfuyen, 2016. Nel 2016 gli viene assegnato il premio Prix A. Ribot per la sua opera poetica. Dal 2015 co-dirige la rivista di poesia « Ce qui reste ». Di prossima pubblicazione la suite Une robe couleur de jour (éditions de la Lune bleue)